Tibor Takács torna sul grande schermo con il suo nuovo suicidio artistico.
Pessimismo e fastidio. Potrei scrivere solo questo di Spiders 3D continuando esterrefatto a non capacitarmi di come simili termini possano venire accostati ad un film con ragni giganti che invadono New York. Soprattutto se il film in questione non è stato prodotto dalle fervide, insolenti e divertite menti di Asylum o SyFi. Ma forse questa è la prova che non serve essere al soldo di chi ama la fantascienza facile e miserabile per creare qualcosa che sulla carta è puro divertimento scacciapensieri, mentre in realtà si rivela lo scialbo e fin troppo serioso spettro di un cinema che non è più. Certo è che se da The Gate e Sola in quella casa si passa a Sabrina, vita da strega qualcosa, nella carriera di Tibor Takács, dev’essere andato dannatamente storto.