Lo stimolo a pensare “oltre” c’è e accompagna fino alla fine: per un titolo che si prospettava come la fuga dal maiale assassino non è affatto male.
Un animale difende il proprio territorio da una spocchiosa famiglia di cacciatori: può questo essere considerato uno spunto horror? Per quanto mi riguarda non è altro che un romantico e felice scorcio agreste ma evidentemente per i più (e per il francese Antoine Blossier, che dirige le operazioni) potrebbe essere un pensiero angosciante. Eccoci così a raccontare Proie, survival thriller con contaminazioni drammatiche.