Remake di Cane di paglia diretto da Sam Peckinpah, la pellicola racconta la storia di uno scrittore di Los Angeles che si trasferisce nella città natale della moglie, nel profondo Sud. Le inevitabili tensioni che nascono all’interno della coppia dovranno essere messe da parte per fronteggiare la minaccia dei conflitti con la gente del posto.
Aggression scale sarebbe stato un bel film estivo da buttare in sala se solo i distributori italiani se ne fossero accorti. Invece noi, per volere del caso, di Dio o di chissà quali eventi fortuiti, arriviamo a recuperarlo, per voi, dalle uscite estere. Sia beninteso, non si tratta di un grandissimo titolo, ma di una pellicola gradevole, il cosidetto cinema medio o popolare che non esiste più nel nostro Paese, con sterzate di follia incredibile e una storia che potrebbe essere riassunta come “Mamma ho perso l’aereo in versione slasher”.
Cercare strade nuove nel girare un mockumentary è arduo, ma V/H/S, opera a più mani di alcuni talentuosi giovani registi, cerca di farlo, svirgolando è vero, urlando forte, ma il tentativo è lodevole. Il film si tifà alla gloriosa tradizione dei film ad episodi che fecero grandi, case produttive come l’Amicus, a cavallo tra gli anni 60 e 70, con titoli splendidi al pari de I racconti della cripta o Le cinque chiavi del terrore. Il pretesto per dare il via alla festa di sangue è la caccia ad una rara vhs, commissionata da un non preciso compratore, da parte di un gruppo di sbandati ladri in una fatiscente villa.