Quattro anni dopo L’esorcista, uno degli horror più importanti della storia, si decise di realizzarne un sequel, visto il suo grande successo: il timone passa da William Friedkin a John Boorman, il quale dirige con la consueta solidità L’esorcista 2 – L’eretico (1977). Risultato, un buon film che pur non raggiungendo le vette del capostipite risulta comunque di forte impatto visivo e in alcuni momenti fa ancora paura. Del resto, Boorman non è certo l’ultimo arrivato, e all’epoca poteva già vantare un ricco bagaglio di successi: primo fra tutti, Un tranquillo weekend di paura (probabilmente il suo film più famoso), ma anche Senza un attimo di tregua, Duello nel Pacifico, Zardoz.
Il grande regista Michael Winner (inglese ma attivo soprattutto negli USA), scomparso il 21 gennaio scorso, è diventato famoso per i suoi action-movie e polizieschi (Il giustiziere della notte 1/2/3, Professione assassino, Scorpio, L’assassino di pietra). Non tutti, purtroppo, ricordano la sua straordinaria incursione nell’horror con Sentinel (1977). Grande produzione con parata di star hollywoodiane, si colloca nel filone demoniaco, aprendo però una strada alternativa al modello dell’Esorcista (1975) di William Friedkin, unendo suggestioni del suddetto film con altre del Presagio (1976) di Richard Donner e di Rosemary’s Baby (1968) di Roman Polanski.
Nessuno, dopo di lui è riuscito ad eguagliare l’orrore, lo stupore e creare tante suggestioni nello spettatore come è riuscito Argento in Suspiria. Molti sono coloro che ricordando Suspiria rabbrividiscono pensando alla pioggia di larve, molti ricordano il filo spinato e la tensione provata durante tutti i 90’ del film.