Con Una collezione di cattiverie edita da Il foglio letterario, Christian Sartirana, classe 1983, si affaccia alla narrativa di genere e lo fa con una serie di racconti che, pur presentando qualche piccolo difetto proprio di un’opera prima, racchiude al suo interno storie accattivanti e dal plot originale, che spaziano dal puro orrore lovecraftiano a quello fantascientifico; dai demoni che albergano nelle pieghe oscure dello spazio e della memoria a quelli che dimorano nelle regioni più profonde della mente umana.
Il vento soffia su Marina del Rey. Un vento cattivo, devastante, che spazza via tutto e non risparmia nulla. Un vento che sembra dannatamente deciso a spalancare le porte dell’Inferno…
E’ possibile infilare in un solo film horror, musical, commedia e thriller? A quanto pare sì e Stage Fright di Jerome Sable è qui per dimostrarcelo. Il film del giovane regista canadese si muove con agilità tra canzonette e coltellate, tra danze e squartamenti come se fosse del tutto naturale. Sable mescola l’umorismo alla Parker&Stone con le atmosfere dello slasher moderno, infarcendo il suo film di citazioni e omaggi più o meno velati al mondo dell’horror. La storia di Camilla, simil-Cenerentola che si trova a ripercorrere le orme della madre, famosa cantante brutalmente assassinata anni prima, è solo lo spunto per quello che presto diventa un grande Luna Park di musica, colori e sangue.
Paolo Zelati, giornalista e scrittore mantovano, ha raccolto in dieci anni di lavoro 33 interviste ai più importanti registi e sceneggiatori del genere, da Cronenberg a Hooper a Romero Un libro fondamentale, ricco di fatti e aneddoti, che non può mancare sullo scaffale dei veri appassionati. Per capire tutti gli aspetti trattati nel libro abbiamo fatto alcune domande all’autore.
“La fantasia salva l’uomo” cantava quel luciferino di Morgan coi suoi Bluvertigo a inizio carriera. Viene da chiedersi quanto questa istanza possa ritenersi attendibile se applicata all’industria horror made in USA negli ultimi dieci anni. A salvare baracca e burattini ci pensa la coazione a ripetere più che la fantasia, in una sorta di riproposizione di un modello disfunzionale che di vincente ha solo l’incasso da ierognosi rivolta a ingenui e sognatori.
Oxford, 1974. Il professor Joseph Coupland inizia un esperimento molto particolare. Lo aiutano due suoi studenti, oltre al giovane Brian, che, patito di riprese cinematografiche, è incaricato di filmare tutto. Oggetto dell’esperimento è Jane, una ragazza con manie suicide cui è stata diagnosticata la schizofrenia, ma che crede di essere posseduta da una presenza che chiama Evey. Coupland – che non crede al soprannaturale – mira a far sì che l’energia telecinetica prodotta da Jane si manifesti così da riuscire a rimuoverla, guarendo la ragazza.
Nick Di Santo è un giovane col potere di vedere, toccando la mano del prossimo, la futura drammatica morte di quest’ultimo. E’ tormentato dal suo passato, finché, dopo la morte della madre chiusa in un ospedale psichiatrico, riceve in eredità una vecchia casa che scopre essere quella presente nei suoi sogni sin da bambino.
Il prossimo anno la lunga lista di adattamenti americani di film horror giapponesi si allungherà ancora un po’. È infatti ufficialmente iniziata la pre-produzione di Audition, remake statunitense dell’omonimo film diretto nel 1999 da Takashi Miike e diventato presto un cult tra gli appassionati.
Un’occasione per scoprire alcune voci dell’horror italiano, un genere che spesso il libreria è relegato in pochi scaffali e che qui invece ci appare vitale e in gran forma.