Category: Serie TV

Insieme ad altri dodici papabili il pilota verrà gratuitamente messo a disposizione del pubblico sulle piattaforme Amazon Istant Video e Lovefilm UK.

E’ online la primissima immagine tratta dalla puntata pilota della serie ispirata a Zombieland, l’efficace horror comedy firmata Ruben Fleischer nell’ormai lontano 2009. Il progetto fa parte della nidiata di primissimi progetti rivolti al medium televisivo sull’agenda della neonata Amazon Studios, braccio produttivo del colosso Amazon.com.

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Luci, ombre, verità e menzogne sulla reale natura del dottor Arden

Suor Jude ha un po’ di sospetti riguardanti il dottor Arden. Secondo lei Anna Frank (o la donna convinta di esserlo ricoverata a Briarcliff) potrebbe avere ragione: e se il dottore nascondesse un segreto inconfessabile? E se fosse davvero un ex membro delle SS reduce del nazismo e trasferitosi in America sotto mentite spoglie? Per far luce sugli eventi e sui ricordi si affida a Sam Goodman, una sorta di Sherlock Holmes esperto in segreti collegati al nazismo.

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Nelle ultime puntate la tensione aumenta per arrivare ad un finale aperto in cui altri misteri si aggiungono e i non morti aumentano

Una escalation di eventi sempre più misteriosi ci porta al termine di questa fantastica miniserie francese, spalancando le porte ad un finale che definire aperto è riduttivo.

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Tra la ricca programmazione di marzo, da segnalare la messa in onda della mitica serie firmata da David Lynch in versione Uncut e la nuova serie Warehouse 13

All’interno di un mese particolarmente ricco di novità e grandi ritorni, la programmazione di Horror Channel ci regala due chicche da non perdere: la versione Uncut della serie Twin Peaks firmata da David Lynch, priva dei tagli fatti in post-produzione e la nuova serie Warehouse 13, una serie di fantascienza prodotta nel 2009 da Universal Media Studios.

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Chi è il dottor Arden e, soprattutto, chi è il vero Bloodyface?

Ritroviamo la coppia di neosposi appena aggrediti nella casa infestata che li aveva “accolti” lungo il tour per il loro viaggio di nozze. Ci convinciamo piuttosto facilmente che Bloodyface è solo un maledetto ricordo, ma il colpo di scena è assolutamente dietro l’angolo: l’assassino è spietato ma non è da solo e, soprattutto… è ancora vivo.

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Il ritmo si fa più avvincente, i crimini del passato vengono alla luce, gli eventi precipitano e i personaggi sono sempre più connessi uno con l’altro

I misteri si infittiscono e il ritmo accelera in questi due episodi; ormai conosciamo i protagonisti, i loro cari scomparsi e poi “tornati” in vita e abbiamo visto alcuni collegamenti tra loro, inizia ad aumentare l’azione e i fenomeni senza spiegazione sono all’ordine del giorno.

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Bloody Face strikes again.

E in due periodi storici differenti. Prima, facendo una carneficina della povera coppia di neosposi in tour per le case infestate d’America (2012) . Poi, uccidendo una giovane insegnante in un dormitorio (1964). E intanto Kit Walker, accusato di essere lui stesso la reale identità del truce assassino, è ancora rinchiuso tra le gelide mura di Briarcliff. Che sia, dunque, innocente? O c’è qualcuno che tenta di emularlo? O, peggio, non agisce da solo ma in compagnia di altri spietati killer? E infine: perché esiste un altro Bloodyface “contemporaneo”?

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Si approfondiscono alcuni elementi sui personaggi principali e le relazioni tra questi e i “morti viventi” tra indagini di polizia, aggressioni e misteri del passato

Dopo il ritorno dei protagonisti “morti viventi”, la città, soprattutto i familiari, si ritrova a fare i conti con questa novità e si iniziano a chiarire le dinamiche tra i protagonisti presentati nell’episodio pilota.

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Dopo il deludente finale di Murder House (prima stagione della serie), Murphy ci riprova. E mette in scena un piccolo inaspettato capolavoro

Al termine della prima stagione di American Horror Story (American Horror Story – Murder House) è stato difficile quantificare l’amarezza mista a delusione che ha pervaso molti dei suoi ferventi sostenitori. Come ogni progetto di Ryan Murphy che si rispetti, Murder House era partita come una delle migliori serie tv della scorsa stagione, peggiorando sensibilmente di episodio in episodio, fino all’inesorabile declino del finale. Un gran peccato, però, se si pensa che le premesse per essere la miglior serie della scorsa stagione c’erano tutte. L’ennesima occasione sprecata, dunque. Al punto che quando sono apparsi i primi rumor sulla realizzazione della seconda stagione (American Horror Story Asylum) ero terrorizzata all’idea del suo risultato. Invece ho dovuto ricredermi.

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I morti tornano in vita e sono i protagonisti di una delle serie di maggior successo prodotte in Francia

In una cittadina di montagna, nello stesso giorno, fanno ritorno a casa, alle loro normali vite, alcune persone senza alcun apparente rapporto tra loro: l’unica cosa che hanno in comune è l’essere decedute tempo prima. Al loro ritorno faranno seguito strani avvenimenti.

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