Un romanzo scorrevole, con una trama ben strutturata. Una storia di vendetta e riscatto che si fa leggere e suscita qualche obiezione (di coscienza e di marketing).
Qualcuno telefona in piena notte a Bianca Maris. La sua vicina la implora di correre ad aiutarla: sta male, sta molto male. Ma quando Bianca la raggiunge, la vicina è già morta: qualcuno le ha tagliato la gola. Poi il telefono squilla ancora: stavolta chi la chiama è un bambino. Qualcuno l’ha rapito, lo tiene prigioniero, vuol fargli del male; la chiama “mamma” anche se Bianca non ha figli, non può averne: un’isterectomia l’ha resa completamente sterile a sedici anni. Chi è quel bambino? Perché è stato rapito? E perché Bianca sente il dovere di salvarlo?