Visionaria riflessione sul potere del mezzo televisivo che deforma le percezioni, e il corpo, dell’individuo. Uno dei capolavori indiscussi del geniale regista canadese. “Gloria e vita alla Nuova Carne!”: con queste parole si chiude Videodrome, capolavoro Cronenberghiano del 1983 e manifesto ideale della sua poetica, quella della Nuova Carne, per l’appunto, già presente in embrione nelle sue pellicole precedenti e che sarà il filo conduttore della sua intera filmografia.