Un amore oltre la morte.
Ovvero fingere di essere morti o scomparsi per sempre con lo scopo di misurare quanto la persona amata può soffrire per noi, struggersi nell’elaborazione del lutto ed in qualche modo renderci unici in quanto non più raggiungibili. Se La Verità nascosta avesse seriamente indagato, sviluppato e rappresentato questo morboso e popolare desiderio con un briciolo di intelligenza probabilmente saremmo qui a celebrare un buon film. Così non è stato, tanto dal non potersi esimere da un giudizio infastidito, quasi rabbioso, di fronte ad una grande occasione persa.