Tra piacere e dolore che si fondono e sottotesti ramificati, si schiude a noi l’universo dei Cenobiti, dominati da Pinhead, figura solenne, temibile e ieratica. Hellraiser, primo lungometraggio diretto dallo scrittore Clive Barker dopo i corti Salome (1973) e The Forbidden (1978), tratto dal suo racconto The Hellbound Heart (Schiavi dell’Inferno, 1986), rappresenta un elemento atipico nel panorama horror anni ’80.
Visionaria riflessione sul potere del mezzo televisivo che deforma le percezioni, e il corpo, dell’individuo. Uno dei capolavori indiscussi del geniale regista canadese. “Gloria e vita alla Nuova Carne!”: con queste parole si chiude Videodrome, capolavoro Cronenberghiano del 1983 e manifesto ideale della sua poetica, quella della Nuova Carne, per l’appunto, già presente in embrione nelle sue pellicole precedenti e che sarà il filo conduttore della sua intera filmografia.
E’ iniziata la settimana di paura all’ombra della Mole con l’avvio della dodicesima edizione del To Horror Film Fest, ormai punto fermo nel panorama orrorifico della penisola, con una spiccata tendenza verso il cinema indipendente.
Quando Sam Raimi e la sua troupe iniziarono le riprese di “The Evil Dead” (La Casa), nel 1979, non potevano immaginare cosa sarebbe diventato questo piccolo film, un low budget realizzato tra innumerevoli difficoltà nell’arco di tre mesi (e un anno e mezzo di post-produzione).
Volume assai interessante e approfondito questa monografia dedicata ad Alejandro Amenabar, scritta da Luca Lombardini e pubblicata a Febbraio per la Sovera Edizioni.
Autore poliedrico Amenabar, talento precoce che ha realizzato pellicole assai diverse tra loro, dal bellissimo e disturbante Tesis, una discesa negli inferi degli snuff movies, fino al drammatico e splendido Mare Dentro.
Grazie alla Lucky Red, ecco arrivare nell nostre sale l’ ultimo film di Jaume Balaguerò, di cui vi avevamo offerto una ghiotta recensione in anteprima assoluta lo scorso dicembre e che potete leggere qui. Inoltre, una bella intervista al regista a proposito del film.
“Il 7 Ottobre 1849 Edgar Allan Poe fu trovato in fin di vita su una panchina di un parco a Baltimora, Maryland. I suoi ultimi giorni restano un mistero”. Così, senza troppa fantasia, si apre “The Raven”, film del 2012, diretto da quel James McTeigue che , sette anni orsono, ci aveva regalato “V per Vendetta”, controverso gioiellino filmico a cavallo tra box office, retorica e talento puro.
Poe worked both on the conscious mind and the unconscious mind; I think this concept came into the surface in the 19th century, a ten years later, settling Poe at the same concept to psychiatry and that’s really well worth in every way to Poe”