ARMISTICE

Il debutto alla regia dell’inglese Luke Massey è un horror-thriller psicologico tutto giocato sulla tensione e su uno script davvero accattivante.

In una casa un uomo si sveglia. Si infila la sua divisa da soldato e scende al piano inferiore dove lo aspetta sul tavolo la colazione. Dopo un suono improvviso, una creatura mostruosa spuntata dal nulla lo attacca e cerca di ucciderlo. Il soldato reagisce mettendo fine alla vita della creatura. Questo è il destino che attende A.J. Budd ogni giorno. Un loop interminabile che non sembra mai avere fine, all’interno di una casa dalla quale non c’è uscita e che sembra essere sospesa nel nulla. 

Passato quasi inosservato l’anno scorso quando uscì col titolo di Warhouse, questo film low-budget inglese, che segna l’esordio dietro la macchina da presa di Luke Massey, torna alla ribalta adesso con l’uscita ufficiale in DVD. Armistice è una pellicola particolare che merita senz’ombra di dubbio attenzione. Prendendo spunto da una graphic novel di Benjamin Read (co-sceneggiatore) il giovane regista di Bristol riesce a catturare l’attenzione dello spettatore attraverso la ricerca disperata della verità da parte del protagonista (un bravo Joseph Morgan) con il quale si crea subito un forte legame emotivo.

Il basso budget non permette grandi cose (i mostri sono abbastanza improbabili) e l’unica strada da prendere è quindi quella della costruzione di un intreccio interessante che faccia passare in secondo piano alcune lacune. Massey ci riesce, approfittando anche della performance di Joseph Morgan (già visto in The Vampire Diaries, Open Grave ed Immortals) che tiene in piedi il film da solo con la sua lucida follia. Seguendo giorno dopo giorno l’eterno deja-vu del marine (stile Groundhog Day, per intenderci) scopriamo lentamente i segreti della casa e l’inquietante storia che il suo passato nasconde. Quella del loop non è un’idea freschissima, è stata riproposta svariate volte anche in ambito horror, ma ha sempre un suo fascino.

Pur non essendo il finale il massimo dell’originalità, la serie di rivelazioni che lo precedono puntellano quello che è comunque un discreto lavoro che può meritarsi una visione e che potrebbe anche sorprendervi positivamente. Armistice è ben lontano dall’essere un capolavoro, è più che altro un esercizio di stile, quasi teatrale a tratti, ma ci fa scoprire Luke Massey e ci crea quella giusta curiosità per il suo prossimo film (500 Miles North), già in fase di post-produzione e che uscirà con tutta probabilità nei primi mesi del 2015. Rimandiamo il giudizio definitivo sul regista e diamo un 6 politico alla sua opera prima.

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