Poker d’Orrore Vol. 1

Quattro storie, quattro stili, in un’orrorifica partita a quattro sul tavolo da gioco della Dunwich Edizioni

È su un tavolo da gioco che prende vita questa antologia. Un poker a quattro tra Nicola Lombardi, Claudio Foti, Daniele Picciuti e Pietro Gandolfi. Una bisca clandestina tra le cupe atmosfere horror. La cricca di scrittori sembra già promettere momenti da brivido, in una partita fino all’ultimo sangue. 

Poker d’Orrore si avvale di nomi di tutto rispetto, dall’autorevole voce di Lombarti al prolifico Foti, dall’eclettico Picciuti al talentuoso Gandolfi. In una struttura che rimanda alla serialità macabra di Creepshow, con quattro storie che si dipanano dall’incipit di un inquietante personaggio: Il Costruttore. Un’iniziativa che, nell’era dei nativi digitali, poteva trovare terreno fertile solo in una giovane e coraggiosa, quanto seria e coscienziosa casa editrice come Dunwich Edizioni.

La Dunwich infatti sembra intenta ad imporsi con meritocrazia sul mercato della letteratura Horror, sfornando ed investendo in opere originali e brillanti con, al contempo, un sapiente sguardo ai classici del passato, riportando alle stampe quei pilastri del genere quasi condannati all’oblio, dal Carnacki di Willian H. Hodgson ai racconti di Robert E. Howard, e proponendo sguardi nuovi (di cui il panorama italiano era ormai a secco) come Ritorno alla Mary Celeste di Picciuti ed il più recente William Killed the Radio Star di Gandolfi.

Gli stili e i mondi a cui danno vita le quattro penne si fondono in un’eterogenea alcova di inquietudini tangibili e mentali. Una lettura che si prospetta già mozzafiato, in un ricorso a quella narrativa breve in cui le atmosfere orrorifiche trovano la loro più congeniale dimensione dove germogliare, per poi accrescersi nella mente del lettore.

Ma attenzione, questo quartetto è solo l’artefice di un Primo Volume. Si prospetta una fruttuosa continuità in questa interessantissima iniziativa. Non vediamo l’ora di seguirne gli sviluppi.

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