Tante leggende vengono raccontate nei corridoi delle produzioni hollywoodiane…
molti i film considerati dannati o maledetti a causa di incidenti sul set, morti improvvise e inquietanti coincidenze. Ecco le 8 storie dei più celebri casi di “film maledetti”.
ATUK
Atuk è una sceneggiatura scritta da Tod Carroll, basata sul romanzo del 1963 “The Incomparable Atuk” di Mordecai Richler, che non ha mai superato la fase di pre-produzione. Protagonista della storia, Atuk, un eschimese che si deve adattare alla lingua, la cultura e la vita frenetica di New York. A Hollywood si crede che il film sia maledetto come provano le morti improvvise di diversi attori che dovevano far parte del cast. Ecco la lista delle vittime di Atuk:
L’attore John Belushi lesse il copione e affermò di essere interessato al ruolo di Atuk. Poco dopo, nel 1982, fu trovato morto per overdose. Aveva 33 anni.
Dopo la morte di Belushi, il ruolo fu offerto a Sam Kinison. L’attore visse abbastanza a lungo per girare una scena ma, non essendo soddisfatto del risultato, chiese alla produzione di far riscrivere la sceneggiatura. Appena furono pronti per ricominciare le riprese nel 1992, Kinison morì in un incidente d’auto a soli 38 anni.
Due anni dopo fu la volta di John Candy. Dopo aver letto il copione, l’attore si dichiarò interessato al ruolo quando morì per un attacco di cuore a 43 anni. Alcuni mesi dopo la sua morte, Michael O’Donoghue morì improvvisamente per un’emorragia cerebrale. Si afferma che lesse il copione insieme a Candy.
Hollywood non era pronta ad arrendersi e il ruolo fu offerto a Chris Farley che, sapendo che il ruolo era stato prima offerto a Belushi, si dimostrò subito interessato e stava per accettare il lavoro quando morì anche lui per overdose. Come Belushi, aveva solo 33 anni. Un amico di Farley, il comico Phil Hartman, era interessato a uno dei ruoli secondari dopo aver letto il copione su insistenza di Pharley. Morì anche lui inaspettatamente dopo che la moglie gli sparò.
Dopo sei morti, Hollywood accantonò il progetto e si spera che non sia mai realizzato.
GIOVENTÙ BRUCIATA
Il classico degli anni ’50 “Gioventù bruciata” è maledetto? Può darsi. Quattro dei protagonisti del film – James Dean, Sal Mineo, Nick Adams e Natalie Wood – morirono tutti inaspettatamente. Il successo del film è, in parte, legato al destino delle sue star, in particolar modo a quello di James Dean. Il 30 settembre del 1955, James Dean stava guidando la sua nuova Porsche 550 per raggiungere un rally a Salinas, in California. Dean amava guidare ad alta velocità, una passione che molti temevano gli sarebbe costata la vita. Durante il viaggio fu fermato dalla polizia che lo multò per eccesso di velocità per poi lasciarlo libero di continuare per la sua strada. Due ore dopo, Dean stava nuovamente superando i limiti di velocità quando fu coinvolto in un incidente con un’auto che arrivava dalla direzione opposta. Dean morì sul colpo, aveva 23 anni. Il film non era ancora uscito nelle sale.
L’amico nonché co-protagonista di Dean, Nick Adams, morì anche lui anni dopo in circostanze misteriose. Il suo corpo fu scoperto in casa sua il 7 febbraio del 1968 dal suo avvocato, preoccupato perché non si era presentato a una cena. Si dichiarò che la causa della morte fu un suicidio accidentale. Meno di 10 anni dopo la morte di Adams, l’attore Sal Mineo fu accoltellato in un vicolo dietro il suo appartamento e uccido sul colpo. Un fattorino fu arrestato e condannato per il crimine e molti moventi furono presi in considerazione per l’omicidio tra cui rapina (anche se Mineo fu trovato con ancora i soldi, i gioielli e le chiavi dell’auto addosso), droga e sesso. La sua morte rimane però ancora piena di interrogativi. L’uomo che confessò di aver ucciso Mineo non corrisponde a nessuna delle descrizioni fornite dai testimoni e affermò di non avere alcuna idea su chi fosse Mineo.
Nel 1982, anche Natalie Wood morì in circostanze misteriose durante un weekend di vacanze con il marito Robert Wagner e l’attore Christopher Walken. All’inizio si credette che l’attrice fosse affogata accidentalmente ma il caso fu poi riaperto.
Nessuno degli attori che interpretarono i personaggi principali di “Gioventù bruciata” visse abbastanza da superare i 43 anni.
POLTERGEIST
Distribuito nel 1982, Poltergeist ebbe un successo clamoroso tanto da assicurargli due sequel (nessuno all’altezza del primo film). Il film segue la storia dei Freeling, una famiglia della classe media la cui vita fu sconvolta da una serie di eventi paranormali che ebbero luogo nella loro casa in California. L’idea che sul film aleggi una maledizione deriva dalla morte di diversi membri del cast. Quattro attori morirono durante o subito dopo le riprese del film. Heather O’Rourke, che interpretò Carol Anne, una ragazzina rapita dai fantasmi, morì a 13 anni nel 1988 per un arresto cardiaco-polmonare e per shock settico, risultato di un blocco intestinale non rilevato. Dominique Dunne, che interpretò la sorella maggiore di Carol Anne, fu strangolata dall’ex-fidanzato durante un litigio. Non si risvegliò mai dal coma e morì a 21 anni.
Altri due membri del cast morirono negli anni in cui i sequel erano ancora in produzione, entrambi a causa di una lunga malattia. Altre inquietanti leggende riguardano il film. Si dice che il produttore Steven Spielberg decise di usare scheletri veri anziché artificiali per alcune scene per risparmiare denaro. L’attore Will Samson, uno shamano nativo americano, fece un esorcismo sul set di Poltergeist II dopo aver saputo che gli scheletri del primo film erano reali.
DON CHISCIOTTE
Si parla di una maledizione che colpisce i registi che tentano di adattare il romanzo Don Chisciotte per lo schermo. Orson Welles cominciò le riprese per la sua versione del romanzo nel 1957 ma il progetto ebbe problemi finanziari così gravi che Welles dovette interrompere le riprese spesso per accettare altri lavori come attore o regista per trovare altri fondi per ricominciare le riprese. Welles morì nel 1985 senza essere mai riuscito a concludere il film. Nel 2000, il regista famoso per il suo lavoro con i Monty Python Terry Gilliam iniziò le riprese del film “L’uomo che uccise Donchisciotte” con l’attore Johnny Depp. Quasi immediatamente il film fu fermato: la location in Spagna scelta per le riprese era costantemente sorvolata da aerei della NATO (molti piloti volevano solo curiosare), l’attore che interpretava Don Chisciotte si ferì gravemente alla schiena e un’improvvisa alluvione rovinò il paesaggio e danneggiò l’attrezzatura. Questa sfortuna costò alla produzione 16 milioni di dollari e bloccò il progetto per quasi un decennio. Nel 2009, Gilliam annunciò che avrebbe ripreso in mano il progetto con altri attori ma i finanziamenti non arrivarono mai. Gilliam tentò 10 volte di girare il film e ogni volta fu perseguitato dalla sfortuna. A ogni modo ci sta provando nuovamente e dice che comincerà le riprese il 29 settembre 2014 nelle isole Canarie. Gilliam ha affermato: “è ossessivo, disperato, folle, patetico. È come una crescita, un tumore che è diventato parte del mio sistema e che ne deve uscire perché io sopravviva”. Esiste anche un documentario che narra le vicende che hanno colpito il progetto di Gilliam, “Lost in La Mancha”.
FITZCARRALDO
Fitzcarraldo, la storia di un carismatico barone ladro che trascina una barca sopra una montagna, fu una produzione ambiziosa e condannata fin dall’inizio. Fu girato interamente nella giungla peruviana. Il ruolo di Brian Sweeney Fitzgerald, un irlandese amante della musica determinato a portare l’opera nella giungla del Perù, fu affidato a Klaus Kinski dopo che l’attore Jason Robards dovette abbandonare il set per dissenteria. Il regista Werner Herzog dovette riscrivere il ruolo e girare nuovamente 4 mesi di scene già completate a causa della malattia dell’attore.
La giungla in cui fu girato il film era piena di pericoli. Ci furono casi di appendiciti, rigonfiamenti degli arti e due delle comparse furono attaccate durante la notte. Le riprese ebbero luogo durante una delle estati più secche e alcuni indigeni Amahuaca attaccarono il set in cerca di rifornimenti. Una donna e un uomo furono feriti da alcune frecce, lei allo stomaco lui alla gola, entrambi sopravvissero.
Ci furono due incidenti aerei nei quali 5 persone si ferirono gravemente, una di queste restò paralizzata, e un ragazzo affogò dopo aver preso in prestito una canoa senza permesso. Tra le migliaia di comparse alcune morirono per diverse malattie. Un peruviano venne morso da un serpente dal veleno mortale e si tagliò da solo il piede con una motosega per evitare la morte.
Tutti questi incidenti si aggiungono poi agli scoppi d’ira dell’attore Kinksi. Questi episodi di collera erano incomprensibili e terrificanti per gli indigeni che collaborarono al film al punto che uno dei capi tribù si offrì al regista per ucciderlo.
Nonostante tutto Fitzcarraldo venne completato e Herzog vinse anche il premio per la migliore regia al festival di Cannes.
L’ESORCISTA
L’Esorcista è basato sull’omonimo romanzo di William Peter Blatty, a sua volta basato su un evento reale, la possessione di un giovane ragazzo. Il romanzo ebbe un grande successo che sfociò in un film nel 1973. A seconda delle fonti, ci furono tra le 4 e le 9 morti – accidentali e naturali – legate alla produzione che includono membri del cast, della crew e altre persone legate al film. L’attrice Ellen Burstyn ne parlò nella sua autobiografia uscita nel 2006.
I set per le riprese degli interni, tranne quello della stanza di Regan, furono distrutti da un inspiegabile incendio negli studios e dovettero essere ricostruiti causando alla produzione un ritardo di sei settimane. Il regista William Friedkin ha affermato che più volte venne chiamato un prete per benedire il set. Ci furono anche alcuni incidenti durante le riprese: l’imbragatura che proteggeva Linda Blair nella scena in cui si dimena sul letto si ruppe causandole danni permanenti, l’attrice Ellen Burstyn si ferì alla schiena nella scena in cui il suo personaggio viene scaraventato lontano dal letto dalla figlia posseduta.
Per una strana coincidenza, la post-produzione del film fu fatta al numero 666 della Fifth Avenue a New York. Quando L’Esorcista uscì nelle sale ci furono numerosi casi di svenimento, attacchi di cuore e almeno un caso di aborto spontaneo. A Berkeley un uomo si ferì lanciandosi contro lo schermo per “ricevere il demonio”. Il Toronto Medical Post ha segnalato che quattro donne furono internate in un reparto psichiatrico dopo aver visto il film.
THE OMEN
The Omen è certamente il caso per eccellenza di ‘film maledetto’.
L’attore Gregory Peck e lo sceneggiatore David Seltzer presero due diversi voli per l’Inghilterra ed entrambi furono colpiti da un fulmine. Il produttore Harvey Bernhard fu quasi colpito da un fulmine mentre girava alcune scene a Roma. Per coloro che non hanno visto il film, un prete viene impalato da un pezzo di una croce caduta dopo essere stata colpita da un fulmine.
Ma le disgrazie aeree non finirono qui…
Il regista Richard Donner e alcuni membri della crew intendevano noleggiare un aereo: la compagnia aerea però aveva bisogno di quel mezzo e chiese al regista, che accettò, di aspettare un giorno o due. Quello stesso aereo ebbe problemi tecnici durante il volo e si schiantò, non ci furono sopravvissuti. L’aereo si schiantò su un’auto uccidendone i passeggeri, ovvero la moglie e i due figli del pilota.
Altri incidenti quasi fatali continuarono a perseguitare il cast e la crew. Durante le riprese, il ristorante in cui Donner e Bernard erano soliti incontrarsi, fu bombardato dall’IRA e, poco dopo, Donner venne investito da un’auto. Mesi dopo, mentre il film era in fase di post-produzione, il supervisore degli effetti speciali John Richardson stava guidando in Belgio quando ebbe un incidente frontale. La sua fidanzata, con lui in auto, venne decapitata nell’incidente. Da sapere che proprio Richardson propose la scena della decapitazione usata nel film. Lui sopravvisse e quando riacquistò conoscenza vide un cartello che diceva che la città più vicina era a 66.6 km di distanza.
Anche gli animali ebbero strani comportamenti durante le riprese. I cani usati nella scena del cimitero attaccarono i propri addestratori mentre una guardia della sicurezza fu attaccata e uccisa da un leone dopo che la scena fu completata (e mai usata nel film).
IL MAGO DI OZ
Anche questo classico senza tempo rientra tra le produzioni maledette di Hollywood. Per cominciare ci furono non meno di 5 registi al timone e non meno di 17 sceneggiatori collaborarono senza risultare nei crediti del film, tra cui il poeta Ogden Nash.
Una volta iniziate le riprese, ci furono una serie di incidenti sul set. L’uomo di latta originale, interpretato da Buddy Ebsen, dovette rinunciare alla parte per una reazione allergica alla polvere di alluminio usata per il suo costume che gli provocarono un’insufficienza polmonare. Fu rimpiazzato da Jack Haley che contrasse un’infezione all’occhio a causa del make-up.
La strega cattiva, interpretata da Margaret Hamilton, si ustionò gravemente mentre giravano la scena in cui esplode tra le fiamme. La stuntwoman che la sostituì non ebbe maggiore fortuna e si ustionò allo stesso modo. I fili che sostenevano le scimmie volanti cedettero più volte provocando la caduta di diversi attori. Il cane che interpretava Toto, il fedele compagno di Dorothy, si comportò sempre peggio scena dopo scena e si ruppe una zampa quando una delle guardie della strega la calpestò accidentalmente.
[Fonte: Oddee]
About Alessia-Gasparella
Twitter •