Ex-Supereroi vs Zombie – Peter Clines – Multiplayer

Alzi la mano chi non  si è chiesto: chi vincerebbe tra Spiderman e uno zombie e tra Spiderman Zombie e Iron Man? Ex- Supereroi vs Zombies è il romanzo adatto per questo genere di esplorazioni intelletttuali.

La prima edizione del mashup tra zombie e super-eroi Ex-Heroes (questo il titolo originale) vede la luce negli Usa nel 2010. Peter Clines inaugura quella che diventerà una trilogia con la casa editrice Permuted Press per poi passare, due anni dopo, alla Crown. L’incredibile zombie-addiction che stiamo vivendo oggi, nel momento in cui la Multiplayer porta il lavoro sul mercato nostrano, è ancora di là da venire quando l’autore, riflettendo sulla sinergia tra paladini in calzamaglia e morti viventi, viene folgorato da un’intuizione: «Possibile che nessuno abbia fatto niente del genere»? La prima stesura (a raccontarlo è lo stesso Clines, ritratto nella foto a destra, in un’intervista) del romanzo è rapidissima, due mesi appena, e si alimenta della passione infantile dello scrittore per i supereroi e del clamoroso successo della serie a fumetti Marvel Zombies. Clines lavora alla sua personale rielaborazione della miniserie che ha per protagonisti i doppelgänger zombie dei più famosi eroi del fumetto e ne innesta l’idea portante su alcuni super heroes che ha iniziato a immaginare fin da bambino. Prendono così forma Stealth, Gorgon, Regenerator, Cerberus, Zzzap, Mighty Dragon e molti altri esseri incredibili, tutti accumunati dalla residenza nella città degli angeli. Eroi di terza generazione, con tanto di superproblemi, lato oscuro (se non addirittura demoniaco), idiosincrasie con la razza umana e ogni sorta di possibile contraddizione a misura di mantello e tuta di latex. Poi arrivano gli zombie, o ex-umani, come li ribattezza Clines, e tutto cambia.

Los Angeles diventa il teatro di una guerra fratricida tra l’uomo e il suo doppione affamato di cervello egli eroi si trovano improvvisamente dall’altra parte della barricata e sotto un tiro incrociato. Non sono più i soli a fare da contro canto al misero, crudele, malmesso homo sapiens. Il mondo brulica di esseri immuni alle pallottole, oltre il concetto di morte, al di sopra del bene e del male. All’ombra della celeberrima scritta Hollywood si estende un mass dimensional super-man Z con cui ogni monade supereroica deve fare i conti. L’obiettivo è salvare l’umanità e farlo in fretta, prima che sopraggiunga, letale come un morso zombie, il dubbio: ne vale la pena?

Gli eroi radunano la popolazione superstite sulla collina simbolo del mondo perduto, trasformando la casa dei sogni cinematografici, gli Universal Studios, in un agglomerato di reduci, spaventati tanto dagli zombie quanto dai loro custodi con superpoteri. L’apocalisse ha già fatto il suo corso, non c’è più niente da perdere, eppure gli uomini trovano sempre occasione per scavare un po’ più a fondo nel loro abisso. Per il pubblico di oggi, quasi soffocato dai mash-up zombie, c’è il rischio di un effetto saturazione, ma chiedersi «cosa c’è di nuovo?» può rivelarsi atto ozioso come distinguere il sesso degli zombie. Le storie di ghoul e quelle dei super eroi ci bombardano da ogni parte, probabilmente abbiamo visto e letto tutto ciò che c’era da vedere. Eppure quando una storia funziona – è il caso di Ex- Heroes – si attiva nella nostra testa una specie di sospensione di incredulità serial-tematica. Siamo in grado di gustarci ogni cervello divorato, ogni cranio centrato da una pallottola, come se fosse il primo. E se poi, il cranio suddetto e quello di un superman zombizzato…

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