L’antologia di racconti dell’orrore edita dal Foglio Letterario per SogniHorror: un esperimento interessante riuscito solo a metà.
Quindici racconti intervallati dalle belle tavole di Luca Colandrea, (autore, tra l’altro, della copertina della raccolta). Quindici storie che spaziano dalle ossessioni sanguinarie di un serial killer a maschere che celano dietro di sé l’orrore. Sogni lovecraftiani di folli razzisti e fieri bassotti che difendono i propri padroncini dagli incubi che vorrebbero ghermirli quando le luci si spengono.
Il progetto di Sogni Horror, portale di aggregazione di appassionati del genere, è ambizioso: riunire assieme i racconti di esordienti e penne già rodate in un’antologia dell’orrore, un formato e un genere largamente sottostimati nel nostro Paese.
Nell’antologia sono raccolte le tredici storie premiate nei contest letterari indetti dal portale, più una bonus track di due racconti “ceduti” da due scrittori del calibro di Gordiano Lupi (Voci dal profondo) e Antonio Tentori (Come un fiore).
Un progetto importante e apprezzabile, quello di portare la narrativa del fantastico dall’enclave del web agli scaffali di una libreria, e che, tuttavia, presenta un problema: la mancanza di una continuità nello stile, nei contenuti e nell’esperienza degli autori presenti nella raccolta. Manca un filo conduttore, che non sia quello della paura, ma non tutti sono in grado di spaventare con le parole e qualcuno dei racconti proprio racconto dell’orrore non è.
Accanto a racconti molto belli, sia per originalità delle trame che per abilità nell’uso delle tecniche narrative, racconti che catturano il lettore e lo emozionano, coinvolgendolo, ci si imbatte anche in storie che mostrano l’inesperienza e l’acerbità dell’autore. Alcuni racconti sono privi di pathos, confusionari, abbozzati; in altri il protagonismo dell’autore mette in secondo piano la storia, non permettendo a chi legge di immedesimarsi con i suoi personaggi. Ci sono, per farla breve, racconti buoni e meno buoni. Ma quelli meno buoni sono quel proverbiale bastone infilato tra le ruote del carro. Perché non bastano pochi, ottimi racconti a fare una buona antologia. Proprio questa disparità, questo altalenarsi continuo tra una buona storia e una brutta storia, alla lunga, esaspera il lettore e rende discontinua la lettura.
In questo modo, chi legge ha come l’impressione di trovarsi tra le mani un prodotto grezzo, non pienamente riuscito. Ed è un peccato, perché la validità grafica e la cura nella revisione dei testi (pur con qualche refuso), l’alternarsi tra storie e illustrazioni d’impatto, avrebbero potuto fare, di questo L’ora dell’horror, una antologia dell’orrore made in Italy da leggere con gusto, senza cedere al sonno.
About Federica Leonardi
Irretita alla tenera età di 12 anni dai "Racconti" di E. A. Poe, si è lasciata sedurre dalla letteratura di genere. Sposata e con gatta a carico, scrive racconti e qualche romanzo di prova; legge un po' di tutto, anche se ha una certa predilezione per il noir e gli horror vecchiotti dalle atmosfere gotiche e le sfumature lovecraftiane. I finali "E vissero tutti felici e contenti" sono la sua nemesi.