MISCHIEF NIGHT

Un misterioso killer mascherato irrompe in casa di Emily in piena notte. Uno slasher confuso e poco incisivo dal regista di “Abraham Lincoln vs Zombies“.

Il 30 ottobre, vigilia di Halloween, è la Mischief Night. Tradizione vuole che gruppi di ragazzi più o meno sbandati prendano di mira case e auto delle persone, lanciandoci contro uova marce, carta igienica, fango e altre cose poco simpatiche. Emily (Noell Coet), teenager che ha perso la vista a causa dello shock dovuto alla morte della madre in un incidente stradale, si ritrova sola in casa proprio durante la Mischief Night, con il padre (Daniel Hugh Kelly) fuori per un appuntamento galante e con il fidanzatino Jimmy (Ian Bamberg) a zonzo con i suoi amici. Tutto sembra procedere senza particolari problemi per Emily, finchè alla sua porta non si presenta un misterioso personaggio in impermeabile giallo e maschera bianca (Michael Myers style).

Ciò che succede dopo è abbastanza prevedibile: intrusione del killer mascherato (che nel prologo aveva fatto fuori una coppia) e l’inizio di un inseguimento all’interno della casa che durerà per tutto il film. Il poliedrico regista newyorkese Richard Schenkman, dopo il poco fortunato esordio nell’horror con l’impresentabile Abraham Lincoln vs Zombies, ci riprova con questo Mischief Night che vorrebbe nelle intenzioni ripercorrere la strada di illustri predecessori come Halloween e affini.

Il risultato non è proprio dei più brillanti: nonostante la dignitosa direzione di Schenkman, che confeziona comunque un discreto “prodotto”, il film cade sotto i colpi di una sceneggiatura piena zeppa di incongruenze e stranezze al limite del ridicolo. Spoiler Alert! (per quanto possano interessarvi spoiler su un film del genere…). Per quale motivo l’intrusore non uccide Emily?  Non dico immediatamente, giocare al gatto col topo è una cosa che i killer adorano, ma nemmeno per tutto il resto del film…la ragazza è non vedente e seppur molto grintosa e scaltra non è certo una preda così difficile da catturare…soprattutto quando ti capita per una decina di volte a meno di due metri di distanza. E soprattutto: con quale criterio il killer decide di trucidare la povera zia mentre il padre di Emily viene invece legato, imbavagliato e rinchiuso nel bagno? Misteri inspiegabili.

Un altro mistero è rappresentato dal cambio di direzione di un regista come Richard Schenkman, un dignitosissimo mestierante del cinema americano che in passato ha dato prova di saperci fare dietro la macchina da presa, sia con una comedy-drama come Went to Coney Island on a mission from God…be back by five (scritto con Jon Cryer, film che ebbe discreta fortuna nel 1998) ma soprattutto con quella perla sci-fi che risponde al nome de L’uomo che venne dalla Terra (2007, scritto da Jerome Bixby), colpevolmente sconosciuta ai più. La scelta di passare all’horror (ha scritto anche uno zombie-movie uscito da poco per la tv americana, Zombie Night) non sembra aver dato i suoi frutti, così come senza successo era stata l’avventura di Schenkman addirittura nella commedia sentimentale (…….).

Siamo di fronte in conclusione ad un film che dietro ad una confezione invitante nasconde il nulla, riciclando idee di altre pellicole e non sforzandosi nemmeno di dare credibilità ad una storia che poteva fare della semplicità e della tensione il suo punto di forza ma che finisce per perdersi nell’anonimato. L’inserimento di una presunta rivelazione shock sul passato della protagonista e un paio di tricks finali hanno sullo spettatore l’impatto che può avere la comparsa casuale di un gatto di passaggio sullo sfondo. Insomma, Mischief Night è semplicemente un film non riuscito che nulla dice e nulla aggiunge alla scena horror attuale. Da evitare.

httpv://youtu.be/fxW6n9WwWbY

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