Blood Ties – Legami di sangue

Vampiri dal sapore anni ’90. Tra morsi, sesso e adolescenti, un film con un tema centrale interessante.

Blood Ties, che in Italia è stato ribattezzato Legami di sangue, è un film per la TV uscito negli U.S.A. nel maggio del 1991. Il regista è Jim McBride, noto per aver diretto The big easy (1986), e Great balls of fire (1989), biopic su Jerry Lee Lewis, storico pianista/cantante degli anni ’50. Essendo un prodotto per la TV, la trama è molto semplice. Cody Puckett è un ragazzo che una notte assiste al brutale omicidio dei suoi genitori, lui riesce a scappare e in seguito scopre di far parte di una famiglia di vampiri e che i suoi genitori erano stati uccisi da dei cacciatori che adesso stanno cercando anche lui.

Il protagonista, Cody, è interpretato da Jason London, che ha successivamente fatto parte del cast di Carrie 2 – La furia (1999), seguito di Carrie – Lo sguardo di satana (1976), di Brian De Palma. Il cast è composto anche da Harley Venton, Patrick Bauchau e Bo Hopkins, noto per aver lavorato con Sam Peckinpah ne Il mucchio selvaggio (1969) e in Killer Elite (1975). Blood Ties è un horror abbastanza atipico, che non punta sul mostrare solo scene di violenza o di sesso, ma invece si concentra soprattutto sul tema centrale del film che è piuttosto interessante, ovvero il conflitto di idee di Eli Cheralin, patriarca della famiglia dei vampiri, interpretato da Patrick Bauchau e quelle di Harry Martin, un giornalista, anche lui vampiro, interpretato da Harley Venton, che a poco a poco si rivelerà essere il vero protagonista del film. Il primo, pur vivendo una vita da umano, è fedele alle sue origini di vampiro e vede gli umani come una razza debole e insulsa. Il secondo invece, sente di far parte di loro, avendo vissuto moltissimi anni senza nutrirsi ed essendosi ormai mescolato a loro.

All’arrivo di Cody, che sarà sconvolto dalla scoperta di essere un vampiro, sarà proprio Harry a stargli vicino e a guidarlo, provando a fargli capire che esseri umani e vampiri posso convivere pacificamente e sempre Harry, cercherà di fare da mediatore tra i suoi simili e i cacciatori arrivati in città per uccidere Cody e tutti i vampiri, per evitare la carneficina, ma lo scontro sarà inevitabile. McBride dirige evidentemente con tecniche televisive, usando molti primi piani, inquadrature fisse e scene brevi e la sceneggiatura di Shapiro si adatta bene ad un prodotto televisivo. Anche il montaggio e la fotografia sono tipicamente televisivi, ma non per questo sono scadenti. Si vede che il regista avrebbe voluto osare di più per quanto riguarda il sangue il sesso, ma è stato frenato dalle regole televisive. In conclusione Blood Ties non è un film che fa gridare al Capolavoro, ma è invecchiato piuttosto bene, anche se sono passati quasi ventitre anni dalla sua uscita.

httpv://www.youtube.com/watch?v=Ul6whFNytrw

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