La battaglia dei mostri poteva essere il Versus Movie definitivo, ma è andato al tappeto da solo.
Un giorno, in qualche momento sperso nel tempo, il filosofo e scrittore francese Émile-Auguste Chartier, pronunciò una frase destinata a diventare lo specchio di parecchie produzioni cinematografiche moderne o contemporanee. A sua insaputa, naturalmente, ma queste parole ben si adattano a numerosi, miserabili fallimenti: nulla è più pericoloso di un’idea, quando è l’unica che abbiamo.
Perché esistono idee geniali che una volta realizzate risultano pessime e ridicole, ed esistono idee scialbe e insulse che una volta messe in atto si dimostrano vincenti. E poi, esiste Monster Brawl.
Produzione canadese del 2011, Monster Brawl è quanto non ti aspetti, in un cinema che ha saputo molte volte riservare opere notevoli e degne di nota. Citazioni piuttosto facili, considerando che un regista come David Cronenberg è canadese, ma se anche non volessimo scomodare i vari Dead Ringers, Naked Lunch, Scanners o Rabid, basta chiamare in causa The Sweet Hereafter di Egoyan o anche coproduzioni, madri di splendidi film come Una Giornata Particolare o Incendies. Non che il Canada sia privo di B-movie e trash, ma il film di Jesse T. Cook si svincola da facili etichette, scartando classificazioni che non gli renderebbero giustizia e lanciandosi di testa nella grande vasca dell’originalità. Onestamente non si può certo non definire Monster originale, ma purtroppo originalità non sempre fa rima con qualità. Dico purtroppo perché le premesse per un piccolo gioiello della cinematografia di serie B c’erano eccome: in un cimitero maledetto e abbandonato, otto mostri leggendari, la creatura di Frankenstein, il licantropo, il ciclope, il mostro della palude, lo zombie, la strega, la mummia e la vampira, si fronteggiano in un torneo di wrestling, per sancire il campione assoluto e il più potente mostro di tutti i tempi.
Con una simile idea di fondo, impossibile non stuzzicare la fantasia nerd e videoludica di moltissime persone, ma quello che sulla carta poteva essere divertimento assicurato, si è invece rivelato molto più brutalmente il parossismo del nulla. Mai fidarsi della “carta”. Monster Brawl porta all’estremo la formula rodata del versus movie, strutturato come un pay-per-view di wrestling, con tanto di telecronisti e brevi cortometraggi che presentano i vari lottatori. Questo espediente, utilizzato probabilmente per allungare un brodo già di per sé stantio, spezza il ritmo e imposta una narrazione ripetitiva che annoia mortalmente. Ma forse di più non si poteva fare, poiché Cook, anche sceneggiatore insieme a Jason David Brown, ha un’idea e una soltanto: far scontrare i mostri sul ring. Il tutto si ferma a questo, non esiste un senso di fondo che, per quanto magari non strettamente necessario, avrebbe potuto legare maggiormente e in maniera più accattivante i vari match. L’unico accenno di trama si esaurisce in un nulla di fatto e non bastano le atmosfere da King of the Monsters o la speranza di rievocare i fasti di Darkstalkers per far apprezzare l’inutilità di una pellicola che avrebbe potuto essere il beat’em up cinematografico definitivo. Non bastano gli scontri sul ring, piuttosto ridicoli, dove, pur con le difficoltà pratiche date da costumi e trucco, invece di creare veri e propri match si sono limitati per la maggior parte a scaramucce di calci e pugni. Non bastano interpreti, lottatori ed ex lottatori, miti del quadrato, perché se anche si hanno a disposizione Art Hindle, Robert Maillet, Jimmy Hart, Kevin Nash, Herb Dean e atleti di federazioni canadesi come R.J. Skinner o Courtney Rush, ma li si utilizza in malomodo, con incontri privi di fascino e spettacolarità, persino l’unico motivo d’esistenza della pellicola risulta inutile. Non bastano la buona regia di Cook, autore e regista del dimenticabile Scarce (2008) e del nuovo Septic Man, per quanto tecnicamente piuttosto valida e nemmeno il discreto livello di splatter. Non basta una solitaria idea, quando c’è solo e soltanto quella a trascinare fino a un presunto cliffhanger 89 minuti di pellicola.
Monster Brawl è tanto originale e ben diretto quanto deludente e inutile. Se il pensiero comune è che al fruitore di horror e B-Movie basti così poco per essere soddisfatto e non abbia bisogno di una buona trama, qualcuno ha sbagliato di grosso i calcoli. Forse Gondry aveva ragione, ogni grande idea è al confine della stupidità. Il problema è quando il confine lo si varca con presunzione.
httpv://youtu.be/7ikVXJ7cn70
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