Quando il gioco si fa duro, Under the Dome si nasconde ed alza bandiera bianca.
Let the games begin, che i giochi abbiano inizio. Una dichiarazione d’intenti notevole, da parte di un serial la cui unica particolarità, finora, è stata la noia. Alla decima puntata, in dirittura d’arrivo verso il finale di stagione, Under the Dome pigia sull’acceleratore grazie alla new entry Max, femme fatale e disturbatrice di ogni presunto equilibrio. È grazie a lei che dopo tutto questo tempo Dome si riscatterà e si dimostrerà degno parto della mente geniale del Re?
Posiamo palloncini e coriandoli, spegniamo la musica, togliamo gli striscioni. La festa che non è mai arrivata, è finita. Arrivati qui, è giusto usare sincerità assoluta e ammettere che recensire questo serial è imbarazzante. Ogni commento o critica diventa quasi superflua di fronte alle scelte effettuate e per un elemento che sembra dirigersi sulla giusta via, tutti gli altri scemano verso il ridicolo.
In questo episodio, Big Jim e Dale decidono di aiutarsi a vicenda cercando il modo di bloccare la pressione che Max sta esercitando su di loro, grazie all’assicurazione che a quanto pare impedisce ai due di tradirla. Così, mentre Barbie si trova costretto a seguire la donna, Rennie trova una pista e raggiunge un isolotto in mezzo al lago, dove sorge una casa bianca. E qui inizia una nuova scoppiettante puntata di “Cliché, stupidaggini e tutto il resto”.
La donna che accoglie Jim pare una dolce vecchina, lo fa entrare in casa, gli offre del tè e per finire gli punta un fucile in faccia. La signora altri non è che la madre di Max, a conoscenza delle faccende e degli affari in cui è coinvolta la figlia. Parlando con lui, svela la sua triste e poco interessante storia, partita proprio da Chester’s Mill, ma non si limita ad un racconto lacrimoso ed inutile come fosse la partecipante ad un programma della De Filippi. Tutt’altro, decide di svelare a Jim anche quello che sa su di lui e su Dale. Un personaggio così intelligente non capitava da un po’, ma si candida “morto della puntata” ideale. Come si possono non amare le forzature di questo serial, proprio non capisco. Dopo aver detto tutto al personaggio più cattivo della serie è quasi ovvio ciò che succederà. Big Jim riesce a ribaltare la situazione e condurla in barca, probabilmente per riportarla in città ed usarla come merce di scambio, ma quando la donna precipita in acqua, il lungimirante consigliere, sceglie semplicemente di lasciarla affogare e andarsene. E l’ennesimo personaggio completamente inutile ci lascia senza suscitare alcuna emozione. Mentre Jim si dedica al suo passatempo preferito, e cioè uccidere, Dale viene condotto dalla bionda senza pietà al luogo dove si stanno svolgendo i suoi affari, il sotterraneo della fabbrica abbandonata già visto in un precedente episodio. Qui, la donna ha creato un locale di divertimenti illegale, e tutto negli otto giorni in cui è rimasta nascosta, spiando le sue prede. Che fenomeno! In così poco tempo, senza farsi vedere, ha costruito un “fight club”, con tanto di bar ed entrata a baratto. Inutile dire che il povero Barbara verrà coinvolto, e mentre cerca di emulare Van Damme in Lionheart, pensa bene di perdere per fregare Max. Ma la bionda è troppo furba e conosce qualunque cosa, quindi anticipa la mossa scommettendo sullo sfidante. Imbattibile, oltre che palese pretesto per mischiare le carte in gioco e scuotere gli equilibri. Come dicevo, imbarazzante, perché non essere in grado di scuoterli con la logica di una città da cui nessuno può entrare od uscire, è sintomo di scarse idee. Inventarsi un personaggio ad hoc e piazzarlo a caso non è la soluzione.
Ma lo show non è finito. Julia scopre grazie a Linda che suo marito le ha lasciato un’assicurazione sulla vita di un milione di dollari, che è stato ucciso dall’uomo con cui divide il letto e che con ogni probabilità l’ha fatto apposta, per permettere alla moglie di intascare l’assicurazione. Una rivelazione sensazionale, sebbene Dale era già convinto a dirle la verità. Così, faccia a faccia, i due si chiariscono. Qual è la reazione di Julia? Nonostante lo stratagemma del marito lo insulta, percuote e lo caccia di casa? Cerca di ucciderlo? Chiama Dexter Morgan? Niente di tutto ciò: pensa al futuro. Con Dale. Ovvio e logico, mi sembra. Per concludere lo spettacolo, la quarta mano era naturalmente quella di Junior. Non c’è bisogno di commentare maggiormente, perché non c’è nient’altro che valga la pena dire o che superi il noioso.
Under the Dome in una cosa è riuscito: non delude mai le aspettative. E la noia continua a regnare sovrana.
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