Il cacciatore di donne – recensione e clip esclusiva

Ispirandosi a una storia vera, Scott Walker scrive e dirige Il cacciatore di donne (2012), un cupo thriller ambientato fra i ghiacci dell’Alaska.

Il regista neozelandese Scott Walker scrive e dirige un solido thriller ispirato a una storia vera (con tanto di foto e dati delle vittime prima dei titoli di coda): The Frozen Ground (“terreno congelato”), prodotto negli Stati Uniti nel 2012 e distribuito in Italia nel 2013 col più efficace titolo Il cacciatore di donne.

Ambientato nella cittadina di Anchorage (Alaska) nel 1983, il film ha come protagonista il detective Jack Halcombe (Nicolas Cage). Cindy, una ragazza tenuta prigioniera, viene salvata appena in tempo dalla polizia e identifica il suo rapitore in Robert Hansen (John Cusack), già in passato accusato di violenza carnale. Contemporaneamente, vengono ritrovati nel ghiaccio alcuni cadaveri di giovani donne: Halcombe collega le modalità degli omicidi con alcuni casi simili accaduti nel 1971. Convinto della colpevolezza di Hansen per tutti i delitti e le sparizioni, deve però trovarne le prove da sottoporre al procuratore: una strada decisiva potrebbe essere la testimonianza di Cindy. Nel frattempo, Hansen continua la sua doppia vita: rispettabile padre di famiglia e crudele serial killer.

Sgomberiamo subito il campo da equivoci: Il cacciatore di donne ha ben poco di orrorifico in senso stretto (giusto qualche rapida inquadratura di cadaveri decomposti), e neanche si vedono esplicitamente sangue e torture. Il clima che si respira è comunque crudele, cupo e inquietante, con numerosi momenti di suspense: ricordiamo l’inizio frenetico in media res con la liberazione di Cindy; la ragazza incatenata nella baita (una sequenza dal sapore torture-porn, anche se il tutto viene più suggerito che mostrato); la donna braccata e uccisa nel bosco come una preda (l’assassino, come dimostrano i trofei appesi, ha infatti la passione della caccia, che applica anche agli uomini); la corsa contro il tempo per salvare Cindy dal killer.

Il cacciatore di donne è quindi ascrivibile in tutto e per tutto al genere thriller e al sottogenere “serial killer”. Non è però un “whodunit”, visto che l’identità dell’assassino viene presto svelata: la regia punta piuttosto sulla sfida psicologica fra il detective e il carnefice (prima a distanza, poi faccia a faccia) e su una cura meticolosa nella descrizione delle indagini che in certi momenti connota il film come un legal-thriller.

Ottime le ambientazioni, sia negli esterni che negli interni, quindi grande merito alle scenografie e alla fotografia. Notevole la presenza di ambienti molto differenti ma ripresi con identica cura: i paesaggi mozzafiato dell’Alaska, la squallida strada delle prostitute con i locali quasi in stile “pulp”, e la baita del “mostro”, con calde luci “vintage” e teste di animali appese al muro. Grande lavoro anche in fase di montaggio (nonostante a volte risulti troppo frenetico), apprezzabile soprattutto nella costruzione di sequenze con l’alternanza di scene spazio-temporali differenti. Peccato invece per la colonna sonora, quasi inesistente, e affidata soprattutto ai brani intradiegetici pop e rock che sentiamo nei locali.

Il film è costruito in prevalenza sui caratteri di Cage e di Cusack (memorabili i loro duetti), due star che non hanno certo bisogno di presentazioni. Mentre Cage è un po’ monocorde (d’altronde, il suo volto non è di per sé espressivo), Cusack è decisamente una spanna sopra nei panni dello psicopatico Robert Hansen, tormentato e crudele (anche se siamo comunque distanti anni luce dai magnifici ritratti di serial killer come Henry pioggia di sangue e Maniac). Fra gli altri personaggi, sicuramente il migliore (e il più importante nella vicenda) è la giovane Cindy Paulson, interpretata da Vanessa Hudgens (attrice, cantante e ballerina americana ex star dei teenager), che si esibisce anche in una sensuale lap dance. Da notare pure la presenza del rapper e attore 50 Cent nei panni di Clayton, il viscido protettore di Cindy.

Grande spazio, dunque, alla rappresentazione psicologica dei tre personaggi principali (Cage, Cusack e la Hudgens) e alle indagini del detective. Da questo punto di vista, Il cacciatore di donne funziona molto bene; un po’ meno, invece, per quanto riguarda le emozioni forti e l’aspetto orrorifico.

httpv://www.youtube.com/watch?v=Bn-gAgi1HB0

httpvh://youtu.be/S9KzfR543tQ

 

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