Serie TV Under The Dome 1×04 – Outbreak

Under The Dome 1×04 – Outbreak

under_the_dome_comicOutbreak scatena l’emergenza a Chester’s Mill, ma la vera emergenza è ancora da tutt’altra parte, nella sceneggiatura.

L’Estate è una stagione curiosa. Scrigno di ricordi, malinconia, nostalgia, esperienze effimere che pur essendo tali non si dimenticano mai. Un periodo di avventure, di amori fugaci, baci rubati e spensieratezza, una stagione che sembra staccare dalle altre, come se di colpo ci trovassimo su di un altro pianeta. “Summer thing don’t mean a thing, but uh-oh those summer nights”, cantavano John Travolta e Olivia Newton-John nel 1978.

Così d’Estate, che si abbia o meno la possibilità di andare in vacanza, riempiamo la vita di passatempi, di cose che durante il resto dell’anno raramente o mai si possono fare. Ecco, Under The Dome rientra esattamente in questi. È un passatempo estivo, in attesa che l’autunno ci riporti le opere più serie e di riguardo.
In Italia siamo arrivati al quarto episodio, Outbreak, Epidemia, e ancora ci si domanda a cosa stiano pensando gli sceneggiatori. Perché certamente non stanno pensando alla serie, mentre la scrivono. Che siano rimasti anche loro abbagliati dalle notti d’Estate?

outbreak 1Quattro episodi, quattro avvenimenti principali attorno al quale ruotano le vicende dei personaggi, sempre in vena di azioni stupide e illogiche. Il tema cardine di Epidemia è, appunto, un’epidemia di meningite, che attacca gli abitanti di Chester’s Mill, a parte i pochi che in passato sono stati vaccinati. A fronteggiare la prima, vera emergenza dall’arrivo della cupola viene chiamata in causa Alice, la fidanzata di Carolyn, psichiatra in vacanza. Sì, psichiatra, ma con conoscenze mediche e quindi l’unico tra i protagonisti a poter, a quanto pare, sistemare il problema. Quello che succede durante la crisi è sempre segnato da momenti in cui probabilmente lo sceneggiatore è altrove, e in alcune scene ci si aspetta che spunti all’improvviso il Tenente Frank Drebin a risolvere brillantemente la situazione. Combinerebbe meno guai dei protagonisti.

Angie tenta in tutti i modi di fuggire dal bunker di Junior, prima provando a pugnalarlo con una forbice e poi aggrappandosi ad un tubo dell’acqua per urlare un grido d’aiuto in una grata. A questo punto facciamo un piccolo passo indietro: lei è prigioniera da quattro episodi e prova a scappare in diversi e palesemente inutili modi, quando un’idea meravigliosa le illumina la mente e cioè quella di pugnalare Junior con una forbice. Perfetta, se non fosse che Angie ha la grazia e l’agilità di un comodino e il giovane psicopatico se ne accorge quando ancora lei si sta alzando dal letto per scagliarsi su di lui. Ma questo è ancora niente, perché la seconda splendida idea è forzare l’appoggio su di un tubo dell’acqua malandato per arrivare ad urlare “aiuto”. Tubo che, naturalmente, cede, facendola precipitare al suolo e inondando la stanza sigillata di acqua. In tutta sincerità solo adesso capisco perché nessuno, fino a questo episodio, si è minimamente informato su che fine lei avesse fatto. È suo fratello Joe a chiedere un timido “hai visto mia sorella” a Junior, con l’espressione di chi sta chiedendo che tempo fa all’esterno, per poi tornare a farsi i fatti suoi. Ignorata da tutti e amata solo da un sociopatico infame. Angie non tenta di scappare, tenta il suicidio.

outbreakMiglior fortuna non spetta alle altre donne: Linda crolla per via del contagio e viene ricoverata, ritrovando in ospedale un personaggio “random” della sua giovinezza, una vecchia professoressa, di cui si capisce il destino nel momento stesso in cui apre bocca, con un dialogo che più stereotipato non si può; Julia decide di sbattersene di tutta la città proprio nel momento peggiore e dopo aver scoperto qualche informazione in più sulla scomparsa del marito riesce a scappare dalla quarantena per andare alla baracca dove l’uomo è rimasto ucciso, forse dimenticandosi che è infetta e quindi rischia di contagiare tutti i sani all’esterno dell’ospedale. Vista la velocità con la quale hanno risolto l’epidemia le bastava aspettare qualche minuto e andarci dopo senza nessun rischio per nessuno, nemmeno per se stessa, che infatti sviene sul pavimento e viene salvata da Dale, prima di venire sbattuto fuori casa dalla donna che ha scoperto il suo lavoro di recupero crediti.
E poi la ciliegina sulla torta, l’allegra Norrie. Come ho scritto in un precedente articolo, l’unico elemento interessante della serie è lo stato di trance in cui lei e Joe cadono in alcuni momenti. Fortunatamente questo si mantiene e anzi, diventa decisamente più inquietante quando nel mezzo dell’attacco epilettico, il ragazzo si solleva e, guardando la videocamera del cellulare, si porta un dito alle labbra in segno di silenzio. Ma prima di farci assaporare il solo momento degno di nota, lo sceneggiatore decide di darci la sua idea di adolescente moderno, con una scena in cui Norrie scatta delle foto a caso del suo viso e di quello di Joe in diverse smorfie. A raffica. Onestamente preferisco non commentare.

Siamo al quarto tentativo e ancora i difetti di Dome rimangono invariati. Continuare a nominarli serve a poco, sono sempre gli stessi e la banalità comincia a divenire stressante per quello che, ad oggi, è solo un passatempo. Mediocre e di continuo scarso interesse, oltretutto. La potente storyline principale è, purtroppo, solo un pretesto ma quelle che le ruotano attorno non sono capaci di intrattenere, sono scialbe e anche per un tv show estivo questo è un handicap decisamente considerevole.

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