L’horror per ragazzi torna in un volume illustrato dove la Natura si ribella all’uomo e alle sue violenze.
L’horror è un genere che ben si adatta a tutte le età e, a dimostrazione di ciò, la piccola casa editrice Progedit ha pubblicato Mal di terra di Andrea Biscaro, poliedrico autore che si divide tra scrittura e musica. Il suo libro è una raccolta di cinque storie per bambini, illustrate con mano sapiente da Carmela Leuzzi, in cui l’elemento orrorifico si trasforma nello strumento per una forte denuncia contro l’inquinamento di ogni tipo, dell’aria, del mare, della terra stessa.
Biscaro, con la consueta abilità affabulatrice e grazie a uno stile frizzante e asciutto, ci accompagna attraverso gli incubi e le paure (ma anche i sogni) dei protagonisti che dovranno affrontare eventi terribili legati alla scelleratezza dell’uomo e al suo difficile rapporto con la Natura. Così, ecco la piccola Matilda scontrarsi contro una demoniaca pianta gigante, o il marinaio H.P. Love (chiaro riferimento al Maestro Lovecraft) affrontare il temutissimo Kraken, il leggendario mostro marino apparso anche nella serie cinematografica Pirati dei Caraibi, ma anche un anonimo spazzino, colui che quotidianamente combatte contro le nostre cattive abitudini, che incontra un angelo ferito, in un susseguirsi di piacevoli avventure che, oltre a intrattenere, hanno l’obiettivo di insegnare e di far riflettere.
Mal di terra è sì un volume per bambini che, si spera, diventeranno adulti rispettosi della Natura e di ciò che ci circonda, ma è anche una lettura consigliata a tutti quegli appassionati ancora vogliosi di riscoprire la semplicità di storie fantastiche e affascinanti, in grado di far tornare piccini, desiderosi di addormentarsi mentre l’aria si riempie della voce della propria mamma.
Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).