Nel finale moscovita, poi bocciato, gli zombie mostravano ben altri talloni d’Achille.
Prima del finale firmato Damon Lindelof che tutti abbiamo avuto modo di vedere in sala, per WWZ lo sceneggiatore Matthew Michael Carnahan aveva previsto un’altra conclusione che avrebbe trascinato il protagonista Jerry Lane da Gerusalemme alle fredde lande russe. Ma i primissimi screen tests non avrebbero convinto i piani alti della produzione, obbligando Marc Foster a cambiare radicalmente tutto l’intero ultimo atto della pellicola.
Nella prima stesura l’aereo che avrebbe dovuto portare Jerry e la soldatessa israeliana Segen in Galles non sarebbe stato fatto precipitare dall’assalto degli infetti, ma sarebbe atterrato in tutta tranquillità a Mosca, dove i due protagonisti, in un clima da legge marziale, si sarebbe uniti ai militari russi nella disperata battaglia urbana che metteva gli ultimi superstiti di fronte alle orde di infetti. Qui Jerry, analizzando sul campo le solo apparentemente caotiche strategie offensive dei branchi di zombie, avrebbe scoperto il fortissimo potere debilitante del freddo sui corpi dei non morti e convinto i capi della resistenza umana ad adottare una serie di misure estreme capaci in poco tempo di uccidere la stragrande maggioranza degli infetti. Appena sotto, qualche pagina dello storyboard di David Allcock poi cassato dalla produzione, e alcuni concept art firmati Seth Angstrom di ciò che sarebbe potuto essere.
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E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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