A livello sia produttivo che creativo il team è rimasto più o meno invariato.
Difficile che considerati i confortanti esiti di critica e pubblico al valido I Spit on Your Grave firmato Steven R. Monroe, remake dell’omonimo cult del rape&revenge di Meir Zarchi del 1978, non venisse concessa la possibilità – e l’onere – di un sequel. Decisamente più strano che ci siano voluti tre anni per metterlo in cantiere, gettando alle ortiche il discreto hype sorto intorno alla pellicola ormai tre anni fa.
Soprattutto considerato come, sia a livello produttivo che creativo, il team sia rimasto più o meno invariato: Anchor Bay e Cinetel Films a finanziare – con un budget probabilmente superiore al milione e mezzo di dollari stanziati per l’episodio precedente – e Steven R. Monroe (House of 9) alla regia, mentre l’unica variazione è quella che vede Tomas Fenton (Saw IV) alla sceneggiatura. Uno script che, a giudicare dalla sinossi, ripeterà piuttosto fedelmente il più classico schema del rape&revenge spostandone semplicemente le location in un ambiente presumibilmente tutto metropolitano, con il rischio concreto di perdere in termini di freschezza e impatto a discapito di un manierismo che che potrebbe anche trasformare la furia vendicativa della vittima in atti di violenza grafica gratuita. Nei panni della protagonista, Jemma Dallender, già vista nel misconosciuto horror Community di Jason Ford e inquadrata nella primissima immagine tratta dalla pellicola . I Spit on Your Grave 2 dovrebbe essere pronto quest’autunno, presto aggiornamenti.
Sinossi ufficiale: di naturale ed eccezionale bellezza, Jessica si è appena trasferita a New York dove, al pari di molte altre giovani donne, punta a diventare una modella. Ma quella che inizia come una semplice e innocente sessione fotografica si trasforma presto in qualcosa di inconcepibile. Dopo essere stata stuprata, torturata e segregata in un luogo segreto, Jessica viene sepolta viva e lasciata morire. Ma contro ogni previsione, riesce a fuggire. Gravemente ferita, Jessica dovrà farsi strada nei più oscuri e profondi anfratti della psiche umana non solo per sopravvivere, ma anche per consumare la propria vendetta…
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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