Se cercate una lettura piena di sangue, violenza ed effetti speciali, probabilmente è il caso che depenniate questo titolo dalla vostra lista dei desideri.
Vi interesserà sicuramente se invece amate la letteratura gotica primissima maniera, le atmosfere buie e tempestose con un tocco di “esotico”, ma soprattutto se siete curiosi di scoprire le origini letterarie dei vostri vampiri preferiti attraverso un testo che è piuttosto raro e fino a oggi difficile da trovare.
Perché in effetti questo romanzo è più che altro un percorso filologico nella tradizione narrativa proprio di una tra le figure più affascinanti e – mi si scusi il gioco concettuale – immortali del genere horror.
Le origini di “Lord Ruthwen” sono caratterizzate da un’attribuzione d’autore assai controversa, similmente a quanto avvenne per “Il Vampiro” di Polidori, a lungo spacciato come opera byroniana e che di byroniano aveva probabilmente solo le caratteristiche salienti del il personaggio principale.
In questa edizione il curatore e traduttore, l’autorevole Fabio Giovannini, già noto agli intenditori per la sua insuperabile “Guida ai cimiteri d’Europa”, e curatore di svariati testi sul tema nosferatu, tra cui “Prima di Dracula. Rare storie di vampiri dell’Ottocento”, finisce per convincerci ad attribuire questo romanzo a Charles Nodier, autore francese prolifico oltre misura, vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento e ben più noto al vasto pubblico per “I demoni della notte”.
Di per sé “Lord Ruthwen” non ci induce alcun brivido, a meno di non utilizzare la brillante e volpina soluzione di Giovannin Senza Paura, ovvero quella di gettarci addosso dell’acqua gelata. E’ un testo tipico del suo tempo, pieno di situazioni in “over-pathos”, fanciulle indifese, animi nobili, e soprattutto una sequela di storie che s’imbottigliano l’una dentro l’altra come nella migliore tradizione dell’intrattenimento sette/ottocentesco.
Il volume si rimpolpa grazie a una nuova traduzione integrale de “Il Vampiro” di Polidori – il quale, a confronto con il Ruthwen nodieriano, ci appare quasi un testo di horror estremo.
Pur tuttavia questo volume resta interessante proprio per l’apparato editoriale, che è avvincente come un romanzo e curatissimo nelle fonti bibliografiche e negli aneddoti letterari, per la ricchissima nota bibliografica su Nodier e per le belle schede cinematografiche che seguono nell’appendice “Vampireide: 30 eredi di Lord Ruthwen”.
Edito da Stampa Alternativa, questa versione ha forse la pecca di un prezzo decisamente poco appetibile per la massa, anche la più curiosa. Resta la riserva di farselo regalare (o di regalarselo) alla prima occasione valida.
About Simona Bonanni
Simona da piccola aveva paura dei vampiri, oggi non ne può più fare a meno, a costo di incappare in libri e film di discutibile qualità. Artisticamente onnivora, è attratta da tutto ciò che è strano, oscuro e singolare. Divora pagine in gran quantità, scrive, fotografa, crea e dà molto credito a tutto quello che le passa per la testa. Ma l’unico che l’ascolta è il suo gigantesco gatto nero.
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