Serie TV Hannibal 1×03 – Potage

Hannibal 1×03 – Potage

058E venne l’ora della manipolazione.

Abigail Hobbs (Kacey Rohl) si è appena ripresa dal coma successivo alla profonda ferita al collo infertale dal padre nei concitati attimi percedenti alla sua morte per mano dell’agente speciale Graham. Intorno alla ragazza, il cui coinvolgimento nelle attività criminali del padre è ancora tutto da decifrare, convergono tutte le forze in atto sulla scena.

Oltre a Will, che prova nei suoi confronti un senso di protezione superiore a quello che richiederebbe la situazione, la reporter scandalistica Freddie Lounds e il dottor Hannibal Lecter, il cui disegno continua a prendere forma, perfettamente delineato dalle traiettorie che i protagonisti della vicenda tracciano come mossi dalle sue mani invisibili. Il prematuro ritorno di Abigail alla casa di famiglia, teatro degli orrori perpetrati dal padre, non sarà altro che l’ennesimo, brutale stadio di una sceneggiatura che sembra avere un solo, spietato autore…

E venne l’ora della manipolazione: il terzo episodio della serie, introdotto dal ritorno/entrata in scena di Abigail,  personaggio sulle cui spalle peserà buona parte dell’oneroso, labile equilibrio della vicenda, permette a tutti i suoi principali protagonisti di svelare qualcuna delle carte del proprio mazzo, se non alla controparti filmiche, certamente agli spettatori. In un sottile gioco di ammissioni, omissioni, tattiche e strategie, il valzer delle manipolazioni vede a turno la misteriosa Abigail, Freddie Lounds e soprattutto il dott. Hannibal Lecter dare fondo alle rispettive finezze intellettuali nel tentativo di raggiungere il proprio scopo: evidente per alcuni, come nel caso della reporter – che nonostante il potenziale esplosivo continua ad essere il personaggio meno cesellato e curato -, decisamente oscuro per altri, ed è il caso di Abigail e Lecter.

449169_originalE mentre la figura di Will Graham fa momentaneamente un passo indietro a livello di presenza scenica, sempre più assediata dai propri demoni interiori e diabolicamente avvinta dalle trame che gli vengono cucite alle spalle, è proprio Lecter a divorarsi un’ulteriore fetta di palcoscenico salendo progressivamente alla ribalta nel corso dell’intero episodio, tanto da venire meno per la primissima volta alla proverbiale compostezza e mostrarci un lato della propria personalità che abbiamo dato finora per scontato pur non avendone mai avuto conferma concreta, quello più prosaicamente violento e aggressivo tout court. Un episodio senza dubbio valido e funzionale a una necessaria accelerazione dei ritmi della vicenda, meno impressionante a livello puramente visuale dei precedenti – nonostante il ritorno in cabina di regia dell’esteta pop David Slade (Hard Candy, 30 Giorni di Buio) già firma del pilota –  e allo stesso tempo più concertato del suo predecessore nell’intento di aprire ulteriori, complicati orizzonti narrativi nella sua già complessa rete.

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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