My Amityville Horror

Più spaventoso della finzione: un documentario sui fatti che hanno ispirato il famoso film

Il 15 marzo scorso la IFC Films ha distribuito, in un numero limitato di sale cinematografiche americane e nelle maggiori piattaforme VOD, My Amityville Horror, documentario realizzato da Eric Walter e incentrato sui drammatici fatti che hanno ispirato il famoso film del 1979.

Non tutti sanno, infatti, che prima di spaventare milioni di spettatori in tutto il mondo e prima di diventare il capostipite di una serie di film (oltre che di un remake, secondo molti mal riuscito), Amityville Horror è stato la trasposizione (molto romanzata e commercializzata) dei fatti realmente accaduti alla famiglia Lutz nel 1975.

A quasi quarant’anni di distanza, le vicende reali vengo raccontate dallo stesso George Lutz nel documentario My Amityville Horror, di cui questa è la sinossi ufficiale: “Per la prima volta in 35 anni, Daniel Lutz racconta la sua versione degli inquietanti eventi di Amityville che hanno terrorizzato la sua famiglia nel 1975. La storia di George e Kathleen Lutz ha ispirato un romanzo best-seller e dei film che hanno continuato ad affascinare il pubblico fino ad oggi. Questo documentario rivela l’orrore dietro una delle più inquietanti infestazioni di fama mondiale e mentre i fatti di Daniel possono essere delle storie, le cicatrici psicologiche che porta sono indiscutibili. Il documentarista Eric Walter ha combinato anni di ricerca indipendente sul caso Amityville insieme alle prospettive dei giornalisti investigativi del passato e dei testimoni oculari, lasciando il posto alla testimonianza più personale data fino ad oggi.“

Di seguito potete vedere il trailer del documentario. Pensate sia più spaventosa la realtà o la finzione?

httpvh://www.youtube.com/watch?v=iyZqxv0eWog

About Roberto Gerilli
Mente da ingegnere e animo da scrittore, è un divoratore cinematografico/letterario onnivoro compulsivo. Adoratore del triumvirato King – Palahniuk – Tarantino, sogna di scrivere un fenomeno editoriale che riesca a fondere i tre stili tanto amati, ma nel frattempo si accontenterebbe anche solo di trovare un editore per uno dei suoi progetti letterari.