Jay Bonansinga racconta la genesi di The Walking Dead: La strada per Woodbury e il lavoro compiuto con Robert Kirkman per portare The Governor dalla graphic novel al romanzo.
Jay Bonansinga è scrittore (Frozen, Shattered), sceneggiatore (The Walking Dead), regista (City of Men, Stash) e autore di saggi (Triumph of The Walking Dead: Robert Kirkman’s Zombie Epic on Page and Screen). L’uomo giusto per affiancare Robert Kirkman nella creazione di una TWD novel. Assieme a Kirkman ha scritto The Walking Dead: L’ascesa del Governatore e The Walking Dead: la Strada per Woodbury. In occasione dell’uscita italiana di quest’ultimo lo abbiamo intervistato. Per scoprire come è difficile (per niente) lavorare con un genio come Kirkman e che anche un tandem con Darabont non gli sarebbe dispiaciuto…
Scrivere a quattro mani offre agli autori sia opportunità che ostacoli. Può raccontarci quale è stata la sua esperienza al fianco di Robert Kirkman?
Robert è il miglior collaboratore con cui mi è mai capitato di lavorare perché sa esattamente ciò che vuole. Mi da una traccia e io la trasformo in prosa e lui mi lascia il mio spazio: un matrimonio in paradiso!
Come si approccia un universo complesso come quello di The Walking Dead e come ha seguito la sua “idea” della storia?
La mia idea consiste prevalentemente nel mettere “carne” sulle ossa della storia. Io trasformo il trattamento di Robert in prosa.
The Walking Dead: L’ascesa del Governatore non è un’opera a se stante e nemmeno la semplice novellizzazione del fumetto originale. Qual è – secondo la sua opinione – l’elemento che contraddistingue il libro dagli altri prodotti della saga creata da Robert Kirkman?
L’ascesa del Governatore è un’affascinante combinazione di “prequel”, “originale” e “novellizzazione”. La nostra Stele di Rosetta è la graphic novel. Lì è dove io prendo l’ispirazione, la linea temporale e la continuità.
The Walking Dead: La Strada per Woodbury si concentra sull’evoluzione prodotta dall’Armageddon zombie. Uomini e undead hanno sviluppato sistemi comportamentali adatti alla nuova era. Una mutazione che, in un certo senso, li avvicina. Dopo la Fine umano e non umano si sovrappongono?
Wow, devo pensare a questa idea di mutazione! Tutto ciò che so è che – specialmente nell’universo Kirkman – gli umani sono più pericolosi degli zombie. Non serve mutazione.
Sta lavorando al sequel di La Strada per Woodbury in questo momento?
Si, abbiamo appena iniziato!
Nel libro si allude a Il miglio verde (nel personaggio di Josh). Un film di Frank Darabont, ex showrunner di TWD. Vi siete confrontati con lui nella stesura?
Tu sei la prima persona che ha fatto questa osservazione! Giuro che, finora, nessuno l’aveva mai notato. Purtroppo è solo una coincidenza, ma io amo il lavoro di Darabont!
Cosa pensa del serial tv The Walking Dead? In cosa il vostro Governatore è diverso da quello del piccolo schermo?
Credo che lo show TV sia una delle cose migliori che siano mai – MAI – apparse sul piccolo schermo. Si, sono di parte… Ma sto anche constatando un fatto. Il Governatore dei libri è più vicino al Philip Blake dei fumetti. Un prepotente, un maledetto bastardo. Non così complesso ed empatico come quello creato dall’interpretazione di David Morressey.
La fiction zombie parla del rapporto tra sopravvivenza ed esistenza, autorità e libertà personale, giustizia e violenza. Cosa ne sarebbe della nostra idea di identità, moralità ed uguaglianza in un mondo dominato dai non morti?
Il mondo governato dai non morti è una metafora del nostro mondo attuale. Crudeltà, tradimento, narcisismo, paranoia… Tutto quel che basta per il congresso degli USA.
A quali altri progetti sta lavorando?
Sto scrivendo una sceneggiatura e un romanzo e sto promuovendo i miei libri digitali, soprattutto la mia collezione inedita di short fiction horror Blood Samples (potete trovarla qui).
About SelenePascarella
Selene Pascarella è nata a Taranto nel 1977. Si è laureata alla Sapienza di Roma 23 anni dopo, con un tesi dedicata a Mario Bava, Lucio Fulci e i maestri dello spaghetti horror dal titolo "Estetiche di morte nel cinema dell'orrore e del fantastico".
Giornalista per professione e per vocazione si occupa di cinema, tv, narrativa di genere e cronaca nera. Nel 2011 ha pubblicato, assieme a Danilo Arona e Giuliano Santoro, il saggio "L'alba degli zombie. Voci dall'apocalisse: il cinema di George Romero" (Gragoyle). Tra il 2012 e il 2013, Maya permettendo, ha curato il format 2.0 DiarioZ_Italia per Multiplayer.it.
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