Un’altra puntata interlocutoria che conferma l’intenzione degli autori di cercare di bilanciare l’azione e l’introspezione psicologica dei personaggi, con un occhio particolare ai due leader dei gruppi in lotta tra loro.
Se, da un lato, Rick è ancora alle prese con i fantasmi del suo passato e con l’elaborazione del lutto, dall’altro sembra essere ancora in grado di momenti di lucida volontà decisionale, aiutato sempre più dagli altri uomini del gruppo (Hershel soprattutto). Tra i due sembra si stia instaurando un rapporto quasi paterno, con il primo che, invalidato dalla perdita di uno dei piedi, si avvia a ricoprire il ruolo della coscienza del vicesceriffo, una guida che ricorda a Rick l’impegno che aveva preso con tutti loro: «Una volta hai detto che questa non è una democrazia, ora devi essere coerente […] quindi schiarisciti le idee e vedi di fare qualcosa».
Per Il Governatore, che il proprio lutto non l’ha mai superato, sembra invece un’utopia il ritorno alla ragione: l’uomo è ormai accecato dall’odio verso Rick e compagni ed è deciso ad annientarli, ritenendoli il nemico numero uno, l’unico ostacolo tra Woodbury e la storia. Tra i due si è però inserita Andrea, il cui personaggio fin dall’inizio della terza stagione si era proposto come il vero ago della bilancia, ma che fino a oggi era rimasta indecisa sulla strada da prendere. In questo undicesimo episodio la donna si è finalmente mossa e nel finale si è trasformata in una femme fatale classica, una di quelle che con le loro ragnatele tessute attorno a uomini di potere hanno cambiato la storia del mondo, quella vera: ora il destino dei due gruppi dipenderà sempre più dalle sue azioni e dalle sue capacità decisionali.
La serie quindi procede, tra grandi accelerazioni e qualche frenata, verso la fine (mancano cinque episodi), meglio equilibrata rispetto al passato, ma sempre decisa a sottolineare che al centro della narrazione c’è l’uomo e non gli zombie, padroni del mondo ma non ancora del destino dei protagonisti.
About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).