La favola dark prodotta da Guillermo Del Toro vede protagoniste due bambine abbandonate nei boschi e l’incombente sconosciuta presenza di una figura materna non del tutto pronta a lasciarle andare
Nel 2008 in piena crisi economica un uomo d’affari uccide i suoi soci, la moglie e rapisce le due figlie piccole Victoria e Lilly. A causa di un incidente durante la fuga i tre finiscono in una baracca abbandonata nei boschi e lì una strana ombra impedisce al padre di uccidere le figlie. Cinque anni dopo, lo zio delle bambine Lucas porta ancora avanti una ricerca nei boschi e finalmente le due vengono ritrovate: lo stato selvaggio in cui sono ridotte è preoccupante ma lo è ancor di più scoprire come siano sopravvissute tutto quel tempo da sole. Entrambe le bambine nominano una certa “Mama” che si è presa cura di loro e lo psichiatra Dreyfuss cercherà di scoprire di cosa si tratta mentre Lucas e la compagna Annabel si occuperanno delle due, cercando di creare una nuova famiglia, ma questa Mama esiste davvero? Basato su un cortometraggio del 2008 diretto dallo stesso regista spagnolo Andres Muschietti e che aveva attirato l’attenzione di Guillermo del Toro (qui nelle vesti di produttore), il film mescola il thriller horror con la favola nera come ormai usuale in alcune produzioni di Del Toro – non a caso all’inizio vediamo la scritta emblematica “Once upon a time” – riuscendo nell’intento di costruire una buona atmosfera tipica di alcuni film del passato, ma nello stesso tempo senza spaventare più di tanto.
Benché il punto di partenza sia abbastanza preciso e i riferimenti alla crisi mondiale economica nelle scene iniziali, seppur nebulosi, inquadrino la vicenda in un particolare momento della nostra storia, va detto che siamo comunque di fronte ad una favola: le protagoniste sono due bambine, abbandonate nei boschi come nella migliore tradizione delle favole con cui tutti siamo cresciuti, che vedono nella figura di Mama un elemento di protezione e sicurezza che le possa difendere dal male che le circonda. Nel loro piccolo mondo sembra più accogliente un essere sovrannaturale dalle fattezze non proprio eleganti rispetto alla vita da cui la tragedia familiare le ha allontanate e in cui vengono improvvisamente riportate.
L’originalità della storia si ferma qui in effetti e il film scorre nel modo più tradizionale possibile secondo i dettami delle ghost-stories: abbiamo il reinserimento nel “mondo civile” delle bambine, il medico che inizia ad indagare sulle storie della piccola Victoria riguardanti Mama, la coppia di provetti genitori alle prese con la nuova vita e lo svelamento attraverso flashback della figura e del passato di Mama. Il tutto viene diretto discretamente grazie anche a momenti inquietanti come la scena iniziale del ritrovamento nel capanno o i giochi in aria della piccola Lilly e grazie ad un utilizzo di stereotipi cari all’immaginario del cinema horror quali la figura di Mama appunto che ricorda non troppo vagamente i demoni dell’horror giapponese o la camminata stile-ragno di quest’ultima già vista nella versione integrale de L’esorcista.
Nonostante questi elementi il film latita di tensione e, come in ogni buona favola che si rispetti, tra un’apparizione improvvisa e l’altra, tra sinistri rumori e sospette macchie sulle pareti, lo spettatore non può che aspettare un lieto fine e vedere se tutti vivranno felici e contenti. Il vero valore aggiunto alla pellicola è la scelta dei protagonisti: oltre a Nikolaj Coster-Waldau (già visto in NightWatch, Headhunters e nella serie tv Game of Thrones), spicca un’irriconoscibile Jessica Chastain (Zero Dark Thirty, Take Shelter, The tree of life) in un look tutto dark nel ruolo di Annabel, la compagna musicista rock di Lucas, l’ “antimadre” che si ritroverà suo malgrado a gestire le bambine e sarà l’unica ad opporre resistenza a Mama.
Un riconoscimento va anche alle due piccole protagoniste, inquietanti e dolci allo stesso tempo, vittime ed eroine combattute, che sono al centro di questa favola oscura. Una favola dai risvolti horror che saprà soddisfare gli amanti di questo genere, ma che non entusiasmerà gli appassionati di ghost-stories ormai avvezzi ad un certo tipo di storie.
About Alessandro Cruciani
Cresciuto nella provincia di Viterbo a pane e film, tra notti horror e combattimenti alla Van Damme, ha coltivato questa passione arrivando a creare gruppi di folli appassionati di cinema su facebook e a collaborare con alcune recensioni su www.bizzarrocinema.it e wwww.horror.it. Al di fuori del lavoro ama leggere, ascoltare musica e divorare serie tv.