Cinema Hellraiser 3: L’inferno sulla città

Hellraiser 3: L’inferno sulla città

Pinhead, villain per eccellenza della serie, in lotta con la sua parte buona, scatena l’inferno nella vita dell’ambiziosa Joey e nella sua città.

Joey Summerskill, giovane e biondissima reporter, è determinata a fare il salto di qualità che darà sprint alla sua carriera e consacrarsi finalmente al mondo del vero giornalismo, lasciando perdere le notiziette sfigate di cui si è sempre occupata. Neanche a farlo apposta l’occasione è proprio dietro l’angolo e le si presenta sotto le sembianze di un giovanotto le cui carni dilaniate da decine di catene uncinate cercano conforto e cura proprio nell’impreparato  ospedale dove Joey sta realizzando un servizio. L’ambiziosa reporter si accanisce: vuole arrivare in fondo a questo mistero e scoprire le cause di cotanta raggelante violenza. La causa si rivelerà essere il nostro Pinhead, tornato sotto forma di statua kitsch, che per liberarsi della trappola di pietra e riacquistare la libertà deve nutrirsi del sangue di vittime umane.

Nel terzo capitolo della (meritatamente) fortunatissima saga assistiamo alla definitiva affermazione di Pinhead: non più affiancato da altri cenobiti, il suppliziante guadagna il primato assoluto di villain della serie; facciamo anche la conoscenza del suo io passato e originario: Elliot Spencer, ufficiale britannico impiegato al fronte nella Prima Guerra Mondiale; il lato buono e umano di Pinhead è impiegato nel plot al fianco della protagonista per sconfiggere l’io presente e malvagio. Naturalmente “l’inferno sulla città” non è all’altezza dell’originale capostipite della serie, capace di amalgamare la creatività del soggetto con la competenza e la perizia nella sua realizzazione, ma si difende bene sul campo di battaglia delle nuove idee sfoderando espedienti e intrecci interessanti e coinvolgenti e architettando nuovi supplizianti degni di nota; una scena epica vede uno di questi personaggi, caratterizzato dall’avere una videocamera installata nel volto con l’obiettivo al posto di uno dei due occhi, trapassare con suddetta arma impropria il cranio di un malcapitato e rivolgersi alla spaventata protagonista dicendo “ready for your close-up, joey?”.

I momenti notevoli e capaci di tenere vivissima l’attenzione non mancano assolutamente, ma l’uso a volte eccessivo di effetti speciali lascia un po’ l’amaro in bocca in alcune scene, che sembrano forzate e un pochino irreali (è anche giusto contestualizzare la sua produzione temporalmente e tenere in considerazione che la possibilità di creare effetti visivi convincenti era decisamente differente da quella odierna). A suscitare più simpatia di tutti è decisamente Elliot, l’io umano di Pinhead, tenero e profondo per contrasto al cinico e diabolico investigatore del piacere. Hellraiser è una saga da vedere più di tante altre, per il suo essersi sempre mantenuta in qualche modo più elitaria e “protetta” di altre compagne (vedi Non Aprite quella Porta o Nightmare) e per la indubbia capacità di produrre buone idee. Nota di merito alla bella colonna sonora e soprattutto al pezzo finale dei Motorhead.

Hellraiser 3- l'inferno sulla città - VOTO: 2.5/5

Anno: 1992 - Nazione: USA - Durata: 91 min.
Regia di: Anthony Hickox
Scritto da: Clive Barker, Peter Atkins
Cast: Kevin Berhardt - Terry Farrell - Ken Carpenter - Paula Marshall -
Uscita in Italia: 1993 - Disponibile in DVD: disponibile

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