The Thompson

Classica opera dei Butcher Brothers sospesa tra sublime e infimo: prendere o lasciare.

Dopo il bagno di sangue provocato in America, i fratelli Hamilton sono finiti nella lista dei maggiori ricercati e, cambiando il cognome in Thompson, si trasferiscono in Gran Bretagna alla ricerca di un altro clan di vampiri che possano aiutarli a sopravvivere. Giunti nel picaresco villaggio di Ludlow, trovano il sostegno della famiglia Stuart. Ben presto, però, Frances Hamilton comincia a sospettare che dietro la loro gentilezza gli Stuart nascondano altri propositi. Con l’aiuto di Riley Stuart, l’unica appartenente alla famiglia che non ha sete di sangue, Francis cerca di scoprire quali siano le reali intenzioni degli Stuart  prima che abbia inizio un’epica battaglia tra i due clan.

Noi di Horror.it abbiamo sempre parlato bene dei Butcher Brothers, al secolo Phil Flores e Mitchell Altieri, anche se nella loro filmografia un capolavoro non c’è ancora. Eppure le loro opere, molte volte pericolosamente sbilanciate e sbracate, non possono lasciare mai indifferenti perchè hanno dentro tante cose che si potrebbero fare non uno, ma cento film. Prendiamo per esempio Il bosco dell’orrore (Violent Kind), un horror che parte come un bikers movie anni 70 con motociclisti violenti e faide antiche da rivaleggiare, poi diventa una specie di Evil dead, poi ancora muta in una sorta di Funny games in salsa splatter per finire inaspettatamente con un’invasione aliena!  Roba da farti diventare matto e sovvertire ogni buona regola di bon ton cinematografico, una cosa che neanche il Tarantino più scellerato, quello che scrisse il bellissimo Dal tramonto all’alba, poteva architettare.

In più, ed è una cosa certamente non sottovalutabile, i Butcher Brothers girano (dannatamente) bene fregandosene dei budget da fame del mondo a loro disposizione. Certo non tutto riesce perfetto, basti pensare alla sciaguratezza, proprio ne Il bosco dell’orrore, di rigirare La casa di Sam Raimi senza un minimo make up per i demoni, ma sarà il ritmo, sarà la telecamera che gira indiavolata, che quasi non te ne accorgi, manco fosse un barbatrucco. D’altronde la loro opera con più soldi, Scherzo letale, remake del classico slasher Pesce d’aprile di Fred Walton, è anche il loro lavoro più scadente, impersonale e senza brio, questo per ricordarci che l’estro, come insegnavano anche i Fulci e i Mario Bava, viene stimolato molte volte dalla fame! The Thompson è il loro ultimo film, stranamente uscito a velocità della luce nel mercato dvd italico, ed è come al solito, nello standard dei registi, a metà tra pessimo e sublime. Recitato in maniera indecente, verboso nell’usare a dismisura la voce over, ma anche pieno di trovate, intuizioni e dalla fattura tecnica subime, questo horror, seguito dell’opera più famosa dei due registi, The hamiltons, riesce ad appassionare pur con una storia risaputa di faide vampiriche.

I Butcher brothers strizzano l’occhio nei dialoghi alla saga di Twilight e cercano di girarne una versione deviata con gli stessi argomenti, la famiglia, l’amore tra una (pseudo) umana ed un vampiro, i ribaltoni classici sul tema (lo stare alla luce del sole per esempio), sporcando però la storia con tanto sangue, molto sesso e un grado di scorrettezza impensabile in una qualsiasi opera mainstream. The Thompson, almeno all’inizio, paga più di un obolo al Rob zombie de La casa del diavolo con questi moderni antieroi uniti dallo stesso sangue, braccati dalla polizia sotto un sole texano opprimente. Si cita in una scena anche il Buried di Rodrigo Cortez, ma l’omaggio è una delle cifre stilistiche di un cinema, quello dei Butcher brothers, autoreferenziale nell’anima, ma anche anarchico nel portare in scena la materia cambiata e mutata come nuova carne cronenberghiana. A suo modo geniale, The thompson dividerà gli spettatori, ma ha sicuramente molti punti interessanti, non ultimi gli essenziali, ma ottimi effetti speciali di trasformazione. Un’occhiata la merita nel dubbio, leggittimo, nel futuro possa diventare un cult.

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