Action Lesson of the Evil (Il canone del male)

Lesson of the Evil (Il canone del male)

Takashi Miike colpisce ancora. Opinabile, discutibile, estremamente controverso, il suo cinema è come un pugno assestato nello stomaco. Tutte le volte. In anteprima per i lettori di Horror.it, il suo nuovo film presentato al Festival del Cinema di Roma.

Dopo film come Yattaman, Ninja Kids e 13 assassins, il regista giapponese torna dietro la macchina da presa per raccontare una storia incredibile, terrificante. Presentato in concorso nella selezione ufficiale del Festival del Cinema di Roma, Lesson of the Evil (in italiano Il canone del male) parte dall’horror più puro per sfociare in azione “videogiocata” e terminare in follia allo stato più puro. Il risultato è un film delirante, estremo, violento e visivamente perfetto: l’apoteosi di un capolavoro. Un capolavoro di genere, però. Di nicchia, difficile e, soprattutto, squisitamente orientale (per cui evidentemente lontano dalla nostra cultura). Attraverso il tema centrale del moritat dell’Opera da 3 soldi di Brecht (Die Moritat von Mackie Messer, che in inglese è diventata The Ballad of Mack the Knife, racconta a mo’ di favola le vicende di un feroce assassino), Miike riesce a delineare alla perfezione il protagonista della sua storia (un avvenente professore in fuga dal suo passato), esso stesso vittima, oltre che carnefice, poiché letteralmente ingabbiato nel suo personaggio e totalmente incapace di porvi in qualche modo rimedio.

Quando si va al cinema, una volta usciti dalla sala, si tende sempre a etichettare il film appena visto come buono o cattivo in base al genere a cui si riferisce (o entro cui si inserisce). Ci sono registi, però, così sperimentali, così borderline (nel senso buono o negativo del termine, ovviamente), con cui è praticamente impossibile anche solo provare ad intraprendere un discorso simile. Registi come Miike Takashi, per esempio, che hanno trasformato sensibilmente il modo di intendere il cinema, dando vita ad un nuovo linguaggio, di cui si sono essi stessi fatti tramiti esclusivi.

Miike Takashi non è un regista horror. Non è neppure un regista western. Miike non dirige commedie. Eppure i suoi film sono tutto questo. E anche più di questo. E anche tutto questo insieme, magari. Il vero genio, per definirsi tale, dovrebbe riuscire a lavorare sui generi cinematografici, mescolandoli, rielaborandoli e realizzando un pezzo assolutamente esclusivo, identificabile come proprio: se vado al cinema a vedere un film di Miike devo potermi aspettare di scorgere tra le sue inquadrature, i suoi dialoghi, la sua fotografia e le sue musiche la sua firma, che a quel punto deve essere inconfondibile. E sì, possiamo dirlo con fierezza: è proprio quello che accade con Lesson of the Evil.

 

Lesson of the Evil (Aku no Kyoten) - VOTO: 4/5

Anno: 2012 - Nazione: Giappone - Durata: 120 min.
Regia di: Miike Takashi
Scritto da:
Cast: Hideaki Itō - - - -
Uscita in Italia: - Disponibile in DVD:

About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.

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