Per tutti gli amanti del Darione nazionale e i suoi primi imprescindibili capolavori thrilling, un libro che dovrete fare vostro.
Si intitola Dario Argento e il gatto dalle molte code, edito da Profondo Rosso e scritto da Giovanni Modica, astro nascente della critica letteraria orrorifica di cui ricordiamo il soprendente esordio dedicato a Lucio Fulci, Sette note in nero pubblicato nel 2008 dalla Morpheo editore e il successivo Dario Argento e L’uccello dalle piume di cristallo, che con il volume in questione farà il paio in attesa di un terzo lavoro su Quattro mosche, che a questo punto ci aspettiamo. Scritto anche grazie alla consulenza e la preziosissima collaborazione di Luigi Cozzi, il saggio vuole essere un’analisi approfondita del secondo lungometraggio di Argento, raccontandone soprattutto la storia segreta, dalla nascita alla realizzazione finale di quello che forse è il più sottovalutato dei tre capolavori della trilogia zoognomica del regista romano. Il gatto a nove code pare sia poco amato dallo stesso autore, indeciso sul da farsi dopo l’eclatante debutto. Un giallo troppo classico per le corde del regista visionario, che nel finale omaggia sentitamente Edgar Allan Poe, vera e propria cometa poetica e creativa per lui.
About Ceccamea
Nato a Vetralla (VT) l'8 dicembre del 1978. Scrittore, strimpellatore di chitarra, ex-fumatore incallito. Sposato, con figli. Una di tre anni. L'altra in arrivo per il nuovo anno. Maya permettendo.