The Walking Dead Stagione 3 Ep. 3

Entra in scena Il Governatore e la serie cambia marcia, promettendo fuoco e fiamme.

Siamo tornati ai livelli della prima stagione: è questo il verdetto dopo la terza puntata della terza stagione di The Walking Dead. Grazie all’arrivo dei nuovi personaggi, la serie sta conoscendo una seconda giovinezza e promette di affascinare e spaventare più di quanto ha fatto fino a ora.

In quest’ultimo episodio abbiamo finalmente conosciuto il tanto atteso Governatore e preso confidenza con la sua doppia identità: da un lato affascinante affabulatore e guida di una piccola comunità in cerca di normalità, dall’altra spietato assassino con strani interessi e passioni. Il personaggio interpretato da David Morrissey si avvia a diventare il nuovo idolo dei tanti appassionati, colui che potrebbe dare l’accelerata definitiva a una serie che fino a oggi è andata avanti tra alti e bassi. Dobbiamo attendere, invece, per Michonne, che non si è ancora manifestata nella sua completezza, lasciando per la verità qualche dubbio, soprattutto nella scelta dell’attrice: il volto perennemente imbronciato non sta aiutando Danai Gurira a fare del suo personaggio un motivo di interesse.

Stimolante, invece, la scelta degli autori di dedicare un’intera puntata alla storia che procede parallelamente a quella dei sopravvissuti guidati da Rick, che in questo episodio non si vedono, per evitare una possibile inflazione delle loro vicende, esattamente come accaduto nella seconda stagione, quando ci si era concentrati troppo sulla vita nella fattoria, girando più volte a vuoto. Così facendo, i telespettatori potranno avere sia diverse storie da seguire, sia due punti di vista differenti sull’Apocalisse zombie che va facendosi sempre di più romeriana: non è un caso, infatti, che la vita a Woodbury possa ricordare Il giorno degli zombie, sperando che le dinamiche, con l’andare del tempo, possano diventare simili.

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