Da Profondo Rosso Edizioni, un volume che seziona l’opera prima di Dario Argento, mettendola a nudo in tutti i suoi aspetti.
Tutti coloro che conoscono Giovanni Modica, ne avranno sicuramente apprezzato il saggio dedicato al film Sette Note in Nero di Lucio Fulci, pubblicato nel 2008 dalla defunta (purtroppo) Morpheo Edizioni. Sulla falsa riga di quest’opera, l’autore si muove per il suo nuovo lavoro, stavolta dedicato a un altro classico della cinematografia di genere italiana: L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento, primo volume di tre in cui Modica analizzerà la cosiddetta trilogia zoologica, affrontando anche Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio.
Con la consueta abilità e completezza, Modica ripercorre la genesi del primo film del regista romano, quello che forse più di altri lo lanciò, ormai quarant’anni fa, nel mondo del cinema, e facendolo diventare in pochi anni un punto di riferimento per il pubblico. Dario Argento e L’uccello dalle piume di cristallo (Profondo Rosso Edizioni, 2012) è un testo esauriente e completo, uno di quelli dopo cui nulla più potrà scriversi sull’argomento, ma che ha l’ulteriore pregio di allargare l’orizzonte anche su altri film di Argento, senza fossilizzarsi sul film che da il titolo al libro.
In quasi trecento pagine, Modica ci racconta, passo dopo passo, la nascita del film, il suo debutto al cinema e il ruolo che negli anni è andato ricoprendo all’interno della cinematografia argentiana. L’autore, però, va oltre e allarga il suo studio ad Argento regista, ad altri suoi lavori e a tutti quelli che per lui furono d’ispirazione: scopriamo così quanto importante è stato per lui l’apporto di altri autori come Fritz Lang, Mario Bava, Michelangelo Antonioni… ma anche Sergio Leone con cui mosse i primi passi nel cinema. Senza dimenticare gli attori (Tony Musante, Enrico Maria Salerno, Suzy Kendall e altri) e i tecnici (il direttore della fotografia Vittorio Storaro, il montatore Franco Fraticelli) grazie ai quali L’uccello dalle piume di cristallo arrivò al successo. Il film è analizzato sequenza per sequenza e viene letteralmente sezionato, quasi fosse un corpo sottoposto ad autopsia, ispezionandone perfino i luoghi in cui fu girato.
Non poteva mancare, naturalmente, un ricco contributo iconografico, a dimostrazione di quanto in quegli anni il successo di un film dipendesse anche dalla realizzazione di locandine accattivanti; ma, ancora più interessante, è la sezione curata da Luigi Cozzi (amico e collaboratore di Argento), in cui l’editore-regista ha raccolto una serie di interviste rilasciate da Dario Argento, grazie alle quali si potrà approfondire maggiormente la sua vita dietro la macchina da presa.
Peccato soltanto per la folle politica dei prezzi della casa editrice che ha messo in vendita il libro a 27,00 euro, speriamo che almeno ne facciano una versione più economica, magari in e-book, visto che Dario Argento e L’uccello dalle piume di cristallo si propone anche come testo scolastico-universitario.
About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).