“Proprio come ha fatto Christopher Nonal con Batman, anche noi cercheremo di andare alle radici della storia personale di Kratos”
A ben guardare, ciò che sorprende ben più della notizia in sè è il ritardo con cui è stata ufficializzata: in tempi in cui ipertrofico muscolare, violenza grafica e mitologia greca sembrano rappresentare il porto sicuro per ogni producer con più soldi che gusto per l’azzardo, era quantomeno singolare che a un tipaccio come Kratos non avessero ancora pensato di dedicare una pellicola…
Protagonista di un ipercinetico ed iperviolento videogame per Playstation sviluppatosi lungo tre capitoli – un quarto sarebbe al momento in via di progettazione – God of War rappresenta, sia per costruzione narrativa che per innegabile carisma del proprio protagonista, il soggetto ideale per chi volesse lanciarsi nel già congestionato traffico dell’action mitologico di stampo yankee.
A farlo per prima, una coppia di filmaker che chiunque abbia bazzicato l’horror negli ultimi dieci anni non può non conoscere: Marcus Dunstan e Patrick Melton, responsabili degli script della saga di di Saw dal quarto capitolo in poi e padri della trilogia pop gore in salsa white trash di Feast. “Proprio come ha fatto Christopher Nonal nel primo capitolo della sua rivisitazione di Batman” hanno dichiarato i due “noi cercheremo di andare alle radici della storia personale di Kratos, quando era ancora un semplice guerriero spartano con moglie e figli, non ancora il celebre Fantasma di Sparta. Questo almeno per quanto riguarda la prima parte della nostra sceneggiatura. C’era l’ovvia necessità di mettere in mostra tutta la sua pur particolare umanità per comprendere al meglio il violento processo che lo trasformerà nell’inarrestabile forza vendicativa che tutti conosciamo“.
I due fanno poi una piccola concessione su quello che sarà l’ovvio villain della pellicola, il dio della guerra Ares: “Nel videogame è immortale, e non è nemmeno così presente nello svolgimento della vicenda: al momento siamo quindi concentrati nel costruire in modo più particolareggiato la sua figura, in modo che possa diventare un cattivo classico a tutti gli effetti“. Nonostante l’ingente investimento in termini di budget assolutamente in linea con la media di progetti analoghi – si parla di 150 milioni di dollari – Dunstan & Mellon assicurano che la loro sarà una pellicola diversa: “Abbiamo notato che la reale sostanza delle pellicole a cui la nostra verrà inevitabilmente accostata si riduce ad una montagna di effetti speciali, una scrittura raffazzonata e pochissimo lavoro sulla costruzione dei personaggi. Il nostro scopo sarà quello di unire allo stupore e alla spettacolarità una maggiore attenzione ai protagonisti e all’empatia che sono in grado di creare con il pubblico“.
About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.