Usa, Texas, 2003-2004, ovvero il giro di boa tra le due presidenze di G.W. Bush. L’inferno iracheno si infiamma sotto i piedi della più grande democrazia d’occidente, la Cina è il nuovo faro della geopolitica globalizzata, il capitalismo non è più quello di una volta. Il mondo è pronto per gli zombie di J .L. Bourne.
Day by Day Armageddon, che la Multiplayer.it pubblica a novembre con il titolo di Diario di un sopravvissuto agli zombie, è il primo volume di un’acclamatissima trilogia sui morti viventi. Il suo autore è originario dell’Arkansas e ha prestato servizio come ufficiale nei fronti più caldi di questo decennio. E’ stato in Iraq e in Afganistan, ha respirato a pieni polmoni gli effetti della guerra globale al terrorismo e ne è venuto fuori con un’Apocalisse in stile walking dead. C’è da meravigliarsi?
Il volume, che rispecchia nello stile, asciutto e privo di fronzoli, la forma mentis dell’autore e il punto di vista “sul campo” di un professionista della sicurezza, è nato prima di tutto come progetto sul web. Bourne cominciò a pubblicare on line i diari di un militare sopravvissuto a un outbreak zombie. Racconti molto brevi, simili alle pagine di un memoriale o ai post di un blog in cui il protagonista raccontava (dal caso zero alla pandemia) l’esplosione dell’Apocalisse prima in Cina, poi negli Stati Uniti e nel resto del mondo, dall’interno della propria abitazione. Uno pseudo survival blog – specie alquanto diffusa, se non inflazionata di questi tempi – le cui marche realistiche (interruzioni, errori, ripetizioni, cancellature, corsivi etc…) sono state conservate nella trasposizione in novel destinata al mercato editoriale. Al grido di «Non ci sono editor o redattori nell’Apocalisse! » Bourne ha volutamente costruito il romanzo come opera underground, una scelta che ha giocato un ruolo non di poco conto nella sua successiva evoluzione. Quando la Permuted Press ha contattato l’autore per la prima volta, Dy by Day Armageddon era già un fenomeno di culto, che non avrebbe potuto non sfondare sul mercato mainstream, come hanno dimostrato le 50mila copie della prima tiratura del 2007. Un successo meritato per un’opera che riporta il fenomeno zombie indietro di qualche anno estirpando alla radice tutte le derive esistenziali e romantiche degli ultimi anni. E se manca il respiro epico e corale di World War Z di Max Brooks il realismo compensa più che a dovere la curiosità di chi legge sulle infinite conseguenze dell’arrivo degli zombie e le sue implicazioni politico-militari.
Al centro di tutto c’è un uomo solo, asserragliato nella sua casa in perfetto stile I Am a legend. In un mondo pericoloso ha dalla sua la fortuna di una formazione militare e il merito di un’elasticità mentale sufficiente per ribellarsi al proprio governo («Si signore, certo signore, col cazzo signore!») . Mentre il resto dei suoi commilitoni viene annientato dopo aver cercato, nel classico peggiore dei modi, di evitare l’inevitabile il nostro onepercenter realizza la propria disperata condizione. Dopo essersi messo in contatto con un atro survivor inizia un viaggio verso la salvezza che gli farà incontrare uomini e donne che non hanno quasi più nulla di umano e lo metterà a contato con orrori inimmaginabili. Il governo degli Usa è ormai collassato, i caccia bombardieri hanno sganciato testate nucleari sulle più importanti città del paese nel disperato – e inutile – tentativo di ridimensionare il “nemico” sacrificando la cittadinanza. In compenso le radiazioni hanno portato mutazioni negli zombie che non sono stati dilaniati dalle esplosioni: sono più veloci, più astuti e più pericolosi. Con il crollo del Posse Comitatus, un caposaldo della legislazione americana che dal 1878 vieta l’impiego delle truppe federali all’interno dei confini nazionali come forza di polizia, gli Stati Uniti d’America hanno ufficialmente smesso di esistere. Almeno quelli che il protagonista aveva sempre pensato di servire e di difendere. Il governo ha mancato nella sua funzione di protezione e nessun vincolo familiare e sociale ha retto di fronte alla paura della (non) morte. Mentre infuria l’homo homini lupus non c’è più futuro se non nella sopravvivenza, ma che senso ha vivere nella paura e nella solitudine?
Un interrogativo che trapassa il cuore e la mente del lettore, immerso nelle proprie quotidiane ansie da fine del mondo. In un modo o nell’altro siamo tutti come i sopravvissuti del Diario: asserragliati in ridicole fortezze di sicurezza destinate a crollare, paralizzati dalla difficoltà di distinguere gli amici dai nemici, sospinti da un Armageddon a un altro senza nemmeno la speranza dell’eterno riposo. Del resto nella realtà non sono stati necessari gli zombie per affossare il Posse. Con azione bipartisan e interventi tanto nella presidenza Clinton che in quella di Bush, l’antica legge federale è stata emendata fino a perdere consistenza: dal 2007 il governo centrale può assumere il controllo della guardia nazionale in caso di pubblica emergenza, compreso il caso di rischio per la salute. Ricordiamo che gli zombie sono stati inseriti nell’elenco delle possibili emergenze sanitarie del Center for Disease Control and Prevention. A voi trarre le conseguenze. Se il ritorno dei morti viventi avvenisse domani il Presidente degli Stati Uniti potrebbe armare l’esercito contro il suo popolo e limitare in ogni forma le libertà personali. Stabilire la legge marziale e caricare milioni di pallottole all’indirizzo dei cervelli infetti. Basta leggere poche pagini di Day by Day Armageddon per capire che non servirebbe a niente.
Multyplayer.it pubblicherà anche gli altri due volumi della saga, ovvero Oltre l’esilio (uscita prevista a febbraio del prossimo anno) e La clessidra infranta (a maggio 2013).
About SelenePascarella
Selene Pascarella è nata a Taranto nel 1977. Si è laureata alla Sapienza di Roma 23 anni dopo, con un tesi dedicata a Mario Bava, Lucio Fulci e i maestri dello spaghetti horror dal titolo "Estetiche di morte nel cinema dell'orrore e del fantastico".
Giornalista per professione e per vocazione si occupa di cinema, tv, narrativa di genere e cronaca nera. Nel 2011 ha pubblicato, assieme a Danilo Arona e Giuliano Santoro, il saggio "L'alba degli zombie. Voci dall'apocalisse: il cinema di George Romero" (Gragoyle). Tra il 2012 e il 2013, Maya permettendo, ha curato il format 2.0 DiarioZ_Italia per Multiplayer.it.
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