Nato apparentemente morto, vita e film dell’attore divenuto icona del cinema horror.
Una vita afferrata in extremis.
Lon Chaney Jr., al secolo Creighton Tull Chaney, nacque il 10 febbraio 1906 a Oklahoma City. Figlio della star del cinema muto Lon Chaney e di Francis Cleveland Creighton, detta più semplicemente Cleva, Creighton venne al mondo prematuro e apparentemente morto in un freddo giorno d’inverno, ma non arrendendosi al destino e dopo vari e inutili tentativi di rianimare il neonato da parte del medico, il padre afferrò il figlio, corse fuori e lo immerse nell’acqua ghiacciata del Lago Belle Isle. Il bimbo, miracolosamente, cominciò a respirare e poi lo stesso Lon ricavò un’incubatrice artigianale da una scatola di scarpe foderata con del cotone e con dei buchi per l’aria.
A causa dei molteplici viaggi dei genitori, spesso impegnati in spettacoli di vaudeville itineranti, fin da bambino Creighton girò molto tra Stati Uniti e Canada, fermandosi ogni tanto dalla nonna Matilda Creighton o dai nonni paterni Frank e Emma Chaney, evitando così di assistere alle frequenti liti tra i genitori, causati soprattutto dalla feroce gelosia della madre che tentò perfino il suicidio il 30 aprile 1913, mentre Lon stava lavorando al Majestic Theater di Los Angeles. Poco tempo dopo, la coppia si separò, per poi divorziare nel 1915, affidando il giovane Creighton a una casa di accoglienza.
Incapace di trovare un lavoro sul palcoscenico, Lon Sr. provò la strada del cinema e dal 1913 lavorò stabilmente alla Universal Film Manifacturing Company per assicurarsi un reddito fisso e una casa stabile per il figlio. Nel 1915 si risposò con Hazel Hastings, una ballerina conosciuta in una popolare compagnia di spettacolo del tempo, e riprese con sé il figlio, iscrivendolo alla scuola elementare Los Feliz a Hollywood dove, alla settima classe, il bambino vinse una gara di pantomima interpretando la parte del principe in La principessa sul pisello. Fu un importante riconoscimento che anticipò in un certo senso la grande scalata del padre, che da semplice attore di vaudeville, nel 1928, divenne star del box office.
Nell’arco di vent’anni la vita della famiglia Chaney cambiò completamente e dalla lotta contro la fame e il freddo, si passò alla ricchezza, al successo e alla fama, ma, nonostante tutto, Lon Sr. cercò sempre di dissuadere Creighton dallo scegliere il mondo dello spettacolo, preferendo che si dedicasse a un’occupazione più stabile. All’inizio il figlio sembrò seguire i consigli del padre e trovò lavoro prima come strillone, poi come macellaio, gelataio, commesso e infine modello e idraulico. Nel 1926, si sposò con Dorothy Hinckley, dalla quale ebbe due figli (Lon Ralph Chaney e Ronald Creighton Chaney), e iniziò a lavorare per suo suocero alla General Water Heater Co. divenendo segretario della ditta, ma quando, il 26 agosto 1930, Lon Chaney Sr. morì, l’inconscio desiderio di Creighton di recitare ebbe la meglio e soltanto un anno dopo fu chiamato dal casting director Rex Bailey che gli offrì un contratto a lungo termine con l’unica condizione di adottare il nome di Lon Chaney Jr.. Creighton rifiutò, poiché voleva “imparare il mestiere e vedere di cosa era capace da solo e non come figlio di un grande attore”, affermando che “c’è stato un solo Lon Chaney” e che il paragone con suo padre sarebbe stato inevitabile. Continuò a tener duro per qualche tempo, senza firmare con altri studios che gli facevano la stessa richiesta, e alla fine riuscì a essere scritturato dalla RKO Pictures nel marzo del 1932 come Creighton Chaney. Il debutto sul grande schermo avvenne come comparsa in Girl Crazy di William A. Seiter e per alcuni anni Chaney imparò a sviluppare le sue doti prendendo lezioni di recitazione e continuando a fare piccole parti sotto diversi nomi. Nel 1935, la continua insistenza degli studios lo convinse a cambiare definitivamente il nome in Lon Chaney Jr., ma non prima di aver specificato il motivo della sua scelta: “Se io avessi solo me stesso a cui pensare avrei combattuto fino alla fine, ma ogni anno divento più vecchio e non penso sia giusto far soffrire la mia famiglia solo perché io possa lottare per un principio”.
Nel 1936, conobbe la giovane attrice e modella Patricia Beck e si innamorò di lei ponendo fine a dieci anni di matrimonio con Dorothy Hinckley. In quello stesso anno, Lon Jr. firmò un contratto con la Fox Studios e nei successivi tre anni fu impegnato a lavorare in oltre trenta film, ma la svolta della sua carriera avvenne nel 1939, quando superò un’audizione ottenendo la parte di Lennie in Uomini e topi di John Steinbeck per la West Coast Production. La sua interpretazione sul palcoscenico di Broadway fu così convincente da assicurargli il ruolo anche nella versione cinematografica prodotta e diretta da Lewis Milestone, che gli fece vincere il New York’s Critics Choice Award. Dopo questa pellicola, interpretò il protagonista di un altro film della Hal Roach Production intitolato Sul sentiero dei mostri (Hal Roach e Hal Roach Jr., 1940), e poi ricevette un’offerta degli Universal Studios che gli proposero un contratto grazie al quale l’attore girò il suo primo film come mostro, Man Made Monster.
La svolta: arriva L’uomo lupo
Alla fine del 1941 arrivò l’occasione della vita e l’attore fu scritturato per L’uomo lupo, film della Universal che riscosse un incredibile successo e che racconta le vicende di Larry Talbot, un uomo che dopo un lungo periodo passato in America, ritorna nel castello di suo padre nel Galles, dove incontra la bellissima Gwen. Una notte, Talbot accompagna Gwen e la sua amica Jenny a una festa di carnevale e qui sente delle urla strazianti provenire dal bosco vicino. Quando accorre, l’uomo vede il cadavere di Jenny straziato da un lupo e riesce a uccidere l’animale con il suo bastone dal pomo d’argento, senza però evitare di essere morso.
L’uomo lupo è una pietra miliare del cinema horror di quegli anni, secondo soltanto ad altri miti come Dracula o Frankenstein, e completa, insieme a La mummia, l’ideale quadrilogia della Universal dedicata ai mostri; uno dei suoi maggiori punti di forza è la suggestiva e inquietante atmosfera, merito della splendida fotografia di Joseph Valentine, che rende densa, quasi palpabile, la nebbia che pervade il bosco e accompagna il vagare smarrito e istintivo di questa mostruosa creatura. Grazie soprattutto al grande lavoro di make-up di Jack Pierce, lo stesso che aveva truccato Boris Karloff in Frankenstein, il licantropo interpretato da Lon Chaney Jr. è una figura mostruosa, quasi rivoltante, ma nello stesso tempo patetica e maledetta, poiché non può sfuggire al suo destino. I suoi movimenti, le sue azioni, ma soprattutto le sue espressioni ci fanno capire come lui stesso sembri rendersi conto di quanto gli sta succedendo e proprio in quel suo muoversi a scatti, curvo su se stesso, sembra lasciarci intendere che il lato animalesco che è presente in tutti noi potrebbe da un momento all’altro prendere il sopravvento, costringendoci ad agire come non vorremmo mai.
Più volte fu sollevato il dubbio che la figura del licantropo avesse una dimensione poco consona rispetto agli altri mostri della tradizione letteraria e filmografica, ma ciò è facilmente spiegabile perché l’uomo lupo non è diventato mostro per sua scelta: la sua è una condizione che lo schiaccia, che non gli offre via d’uscita, quasi da tragedia greca. A dimostrazione di questo, è giusto citare le parole della zingara Maleva (madre del licantropo che ha ucciso Jenny e morso Larry): “La strada che hai percorso era spinosa… anche se non per colpa tua… ma come la pioggia penetra nella terra, e come il fiume sfocia nel mare, così le nostre lacrime scorrono per una fine predestinata…”. La condizione di licantropia è quindi una malattia, come conferma ancora una volta Sir John Talbot: “La licantropia è una forma di schizofrenia… vuol dire una cosa molto semplice: che nell’uomo sono presenti il male e il bene… e il male è rappresentato dal lupo”.
La splendida interpretazione ne L’uomo lupo, gli aprì nuove strade nel cinema horror e in pochi anni ne divenne un’icona, prima vestendo nuovamente i panni del personaggio che lo rese famoso in altri quattro film della Universal (Frankenstein contro l’uomo lupo del 1943, House of Frankenstein del 1944, La casa degli orrori del 1945 e Gianni e Pinotto contro Frankenstein del 1948), e poi interpretando la Creatura in Il terrore di Frankenstein, Kharis la mummia nella trilogia The Mummy’s Tomb, The Mummy’s Ghost e The Mummy’s Curse e, infine, il conte Dracula in Il figlio di Dracula, ruolo che gli permise di stabilire il curioso record di aver indossato i panni di tutti e quattro i personaggi che fecero la fortuna della Universal.
Gli anni ’50. Verso l’indipendenza
Quando il suo contratto con la Universal si concluse, Lon Chaney Jr. scelse di continuare a lavorare come attore indipendente, proseguendo una carriera fatta di oltre 150 film e 60 apparizioni televisive. Tornò anche sul palcoscenico teatrale, interpretando Harry Brock in Nata ieri di Garson Kanin a New York e viaggiando in uno spettacolo itinerante tra il 1948 e il 1949 dove interpretò di nuovo Lennie in varie produzioni teatrali di Uomini e topi in California, New Mexico e Canada. A partire dagli anni ’50, fino ai primi anni ’60, il suo lavoro nei classici film dell’orrore della Universal fu riscoperto dalle nuove generazioni, grazie soprattutto a spettacoli in seconda serata e a un periodico chiamato “Famous Monsters of Filmland”, pubblicato da James Warren, scritto e edito da Forrest J. Ackerman. Morì il 12 luglio 1973 a San Clemente, in California, in seguito a un attacco di cuore, dopo molti anni vissuti in cattive condizioni di salute, e il suo corpo fu donato all’USC nella speranza che potesse aiutare altre persone.
About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).