Cinema 388 Arletta Avenue

388 Arletta Avenue

Un mockumentary terribilmente realistico e spaventoso.

James e Amy stanno vivendo un momento difficile; qualcuno decide di accrescere la loro tensione facendo accadere fenomeni bizzarri. Episodi insignificanti il cui susseguirsi però trasformano la tensione in rabbia. Così, quando Amy sparisce all’improvviso, James pensa sia il suo modo di vendicarsi. Intanto gli strani incidenti continuano a ripetersi, sempre più macabri, e l’uomo intuisce che qualcosa di inquietante si nasconde dietro la scomparsa della moglie.

But the cat came back, she couldn’t stay no longer,
Yes the cat came back the very next day,
The cat came back—thought she were a goner,
But the cat came back for it wouldn’t stay away.

(Henry S. Miller, 1893)

Cos’è uno stalker?

 

Leggiamo da wikipedia:

Stalking (IPA: [‘stɔːkɪŋ]) è un termine inglese che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità” e ancora “Il termine inglese stalking, suggerito dalla letteratura scientifica specializzata anglofona in tema di molestie assillanti, intende un insieme di comportamenti molesti e continui, costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, ulteriormente reiterati da intrusioni nella sua vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate oscene o indesiderate.Include, inoltre, l’invio di lettere, biglietti, posta elettronica, SMS e oggetti non richiesti; più difficile è l’attribuzione del reato di stalking a messaggi indesiderati di tipo affettuoso – specie da parte di ex-partner o amici – che può variare a seconda dei casi personali. Oppure producendo scritte sui muri o atti vandalici con il danneggiamento di beni, in modo persistente e ossessivo, in un crescendo culminante in minacce, scritte e verbali, degenerando talvolta in aggressioni fisiche con il ferimento od, addirittura, l’uccisione della vittima. Letteralmente stalking significa “fare la posta”, “inseguimento“.

 

388 Arletta Avenue è un film che parla di uno stalker che, senza apparente motivo (non verrà mai spiegato all’interno del film), decide di perseguitare una giovane coppia. Il maniaco, che non vediamo mai in faccia, filma le sue vittime, grazie ad una serie di telecamere nascoste, introducendosi invisibilmente nella loro routine . La coppia formata da Nick Stahl e Mia Kirshner, James e Amy, è all’apparenza felice, con i propri scheletri nell’armadio, ma nè più nè meno di chi legge, di chi scrive, dei nostri amici o conoscenti. Ecco che lo stalker entra nel più sacro dei luoghi, la casa, fa qualche scherzo innocente, imposta la sveglia nel pieno della notte, lascia un cd musicale in macchina dell’uomo, per poi una mattina prendere Amy e non farne sapere più niente a nessuno. Scatta la paranoia, nessuno crede a James che spergiura la donna non l’ha lasciato, e che viene preso per pazzo da tutti quando asserisce che qualcuno gli ha ucciso e sostituito il gatto di casa come in una bizzarra variante de L’invasione degli ultracorpi. James non è proprio uno stinco di santo a dirla tutta, forse picchiava la moglie almeno a sentire l’amica Sherry che continua a chiedergli “Che ne hai fatto?”, sul lavoro non è molto amato, non esita a prendere un coltello ed uccidere un uomo quando è sicuro di sapere, sbagliando, dov’è nascosta la moglie. Forse è vero che parteggiare per lui è impossibile, ma la cosa che fa rabbrividire di 388 Arletta Avenue è l’abisso della crudeltà umana, quanto siamo disposti a sporcarci in situazioni estreme, cosa potremmo diventare se messi alle strette, anche perchè si parla di un male assoluto e senza senso, assolutamente umano e non soprannaturale.

Randall Cole scrive e gira un film ambiguo, sinistro, spaventoso nel suo realismo, di una malvagità assoluta, sottile, impalpabile, e lo fa usando il linguaggio del mockumentario, il finto film reportage alla Blair witch project o Paranormal activity. Stavolta non è una telecamera che filma gratuitamente il tutto, ma un insieme di telecamere, da quelle di sorveglianza a delle microcamere, occhi artificiali dello stalker sì, ma anche escamotage del regista per dare un’impronta cinematografica al tutto grazie ad un sapiente montaggio. Il film risulta uno dei più felici esponenti del genere, mai noioso, sempre teso, con uno stile personale nascosto nel piattume del finto amatoriale che osa persino inquadrature azzardate (la ripresa da dentro la sveglia). I due attori sono perfetti nella parte, volti conosciuti, ma mai davvero sbocciati nel successo, tanto da essere perfettamente anonimi al grosso pubblico, cosa importante per non spezzare il velo di maia di realismo di ogni mocumentary. Alla fine il film ci lascia sulle note di The cat came back, una canzone per bambini (lezione Dario Argento?), con un senso di vuoto incolmabile e la paura che storie come queste potrebbero succedere anche a noi. Dio non voglia mai.

388 Arletta Avenue - VOTO: 4/5

Anno: 2011 - Nazione: Canada - Durata: min.
Regia di: Randall Cole
Scritto da: Randall Cole
Cast: Mia Kirshner - Nick Stahl - Devon Sawa - Aaron Abrams - Charlotte Sullivan
Uscita in Italia: - Disponibile in DVD:

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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