Un romanzo che dimostra per l’ennesima volta che King è un autore a 360°, senza recinti o limiti di genere.
Ossessione è il primo romanzo che Stephen King scrisse sotto lo pseudonimo di Richard Bachman nell’ormai lontano 1977 e all’inizio non ebbe una gran fortuna, né negli Stati Uniti né nei Paesi dove venne tradotto. In Italia non arrivò neppure, salvo, poi, in seguito a un articolo pubblicato sul Washington Post dove venne svelata la vera identità di Bachman, registrare la miracolosa resurrezione del libro subito finito tra i tascabili di supermercati ed edicole di tutte le città.
Charlie è un ragazzo come tanti, frequenta la scuola della cittadina di provincia in cui vive senza apparenti problemi; la sua vita è quella di un qualunque studente della sua età, ma improvvisamente, un giorno, dentro la sua mente qualcosa si rompe; e così la sua rabbia e la sua voglia di vendetta nei confronti delle sfide e delle ingiustizie della quotidianità, esplodono inattese durante una mattina come tante, a scuola. Charlie, armato di pistola, prende in ostaggio la sua intera classe e comincia un’avventura assurda durante la quale tutti i ragazzi coinvolti dalla sua follia, getteranno finalmente via la loro maschera e riveleranno davvero chi sono. Qualcuno ci rimetterà la vita, qualcun altro la reputazione, ma per tutti, alla fine, la follia di Charlie si rivelerà un’inattesa catarsi.
Ossessione è uno dei romanzi considerati “minori” dell’autore americano, probabilmente perché esce dai canoni tipici del re del brivido, analizzando un argomento – l’emarginazione sociale di un giovane dalla mente instabile – che certamente non sembrerebbe, a prima vista, adatto a uno scrittore come King, ma rimane ancora oggi un libro ancora di scottante attualità, nonostante siano passati oltre trent’anni. Ci troviamo di fronte a un’analisi spietata e senza ipocrisie della vita degli adolescenti di oggi (in particolare quelli della provincia americana), tramite la quale King mette a nudo le loro difficoltà e la loro voglia di evadere dalle scarse possibilità che gli vengono date. Ragazzi imprigionati letteralmente in un mondo in cui poco si può fare e in cui la noia spesso diventa un carattere inscindibile dalla vita di ognuno di loro. La reazione di Charlie, seppure violenta e folle, rappresenta la “rivolta” che agognano tutti i ragazzi che come lui vivono una vita priva di emozioni e piena, invece, di delusioni e frustrazioni.
Insieme a Uscita per l’inferno e La lunga marcia, Ossessione rappresenta probabilmente il miglior romanzo scritto da King sotto pseudonimo, ed è uno di quelli che dimostra per l’ennesima volta (e se ce ne fosse ancora bisogno) che l’autore americano è da sempre stato, fin dalle origini, uno scrittore a 360° gradi, libero da qualsivoglia recinto di genere, ma che soprattutto dimostra che chiunque ritiene che King debba liberarsi dal ghetto dell’horror, lo fa perché non ha mai letto i suoi romanzi…
About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).
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mar 17, 2012Posted By
Valentina ColliReale, intenso e commovente. Un bellissimo romanzo a cui sono particolarmente affezionata.