Cinema Remake Evil Dead: il punto

Remake Evil Dead: il punto

Remake Evil Dead: a quanto pare questa volta ci siamo.

Dopo mesi all’insegna del susseguirsi di dichiarazioni più o meno ufficiali, l’inizio delle riprese dell’attesissimo remake di Evil Dead (Sam Raimi,1981) è comprovato per il mese prossimo in Nuova Zelanda. Confermati  Shiloh Fernandez (Cappuccetto Rosso Sangue, Catherine Hardwicke, 2011) e la stellina della serie TV Shameless Jane Levy. Saranno loro i  protagonisti dopo la definitiva rinuncia della figlia di Phil Collins, Lily (Abduction, John Singleton, 2011), per il ruolo di Mia. Giovani, patinati, insipidi. Siamo alle solite. Viene da domandarsi quando sulle colline sopra Los Angeles capiranno che chi guarda un film horror solitamente cerca attori bravi a far da specchio alle nostre peggiori emozioni, non una passerella di bambocci in cerca di un trampolino per brillanti carriere in lidi più nobili.

Non esattamente un buon punto di partenza. Eppure lo stesso Sam Raimi continua a difendere strenuamente il valore del progetto e le scelte di produzione quantomeno rischiose. Il pass per la regia dato quasi a scatola chiusa all’esordiente uruguagio Federico Alvarez è merce preziosa  ad alto contenuto infiammabile. Si narra che Raimi sia rimasto folgorato dal corto di Alvarez Panic Attack! (sci-fi apcalittico del 2009, molto interessante a  dirla tutta) e, considerando quanto sarebbe infelice deludere i fan di Ash e compagni, il vecchio Sam ha indubbiamente giocato a rischiatutto. Ash dicevamo. Escluso dal plot. Altra scelta a primo acchito suicida. Ash è  La Casa tout court, eroe tragicomico dall’espressività plastica e folle, icona non solo della fortunata serie ma forse dell’intero cinema di Raimi, così  magistralmente caratterizzato dallo scorrere lungo la sottile linea tra  risata e  spavento.

Bruce Campbell, ovvero l’icona che ha incarnato il personaggio di Ash, questa volta affiancherà Sam Raimi in fase di produzione (forse farà un piccolo cameo, ma è ancora notizia ufficiosa) e anch’egli ha più volte  sottolineato in varie uscite la massima fiducia nel progetto, in particolare per le scelte in fase di script adottate dal regista Alvarez e dalla cosceneggiatrice Diablo Cody. Quest’ultima vanta l’Oscar per Juno (Jason Reitman 2007ma è invero alla prova del nove per ciò che riguarda la sua attitudine a scrivere d’orrore, dopo la poco brillante, per usare un eufemismo, performance in Jennifer’s Body (Karin Kusama 2009), pellicola oscena senza capo ne coda a partire proprio dalla sceneggiatura. Sarà, ma tutto questo ottimismo non convince, considerando che sembra ormai certo una rinuncia ad alcuni stilemi caratteristici dell’originale pellicola del 1981, come l’uso massiccio e sgangherato del gore e il Gallows humor a profusione. Il nuovo Evil Dead sarà a quanto pare più ricco, serioso e decisamente più hollywoodiano grazie a un approccio classico alle tematiche demoniaco-sovrannaturali. Il che in linea di massima potrebbe anche essere una buona notizia a patto che l’epigono spaventi sul serio, altrimenti che senso avrebbe reinterpretare in forma old school un originale che proprio nella sua ironia avanguardista trovò la santabarbara del culto?

Il plot sarà sensibilmente modificato rispetto La Casa di Raimi, con un incipit completamente diverso, mentre per quanto riguarda la fotografia, il montatore Bob Murawski ha lasciato trapelare l’intenzione da parte della troupe di riproporre ambienti non troppo dissimili dal primigenio, in cui gli appassionati potranno trovarsi ricatapultati nel medesimo incubo trent’anni dopo.

David e la tribolata sorella Mia decidono di partire insieme ad amici per una vacanza in cottage. L’intenzione è di lenire  le ferite per la morte della madre e per esorcizzare i fantasmi del recente passato di tossicodipendenza della ragazza. Arrivati nella casa sperduta nel bosco ritroveranno il Necronomicon, famigerato libro dei morti, e un’audiocassetta contenente i messaggi di un archeologo interessato alla demonologia. La curiosità, si sa, uccide il topo, così i ragazzi risveglieranno il male e da lì in poi sarà l’inferno. Per ora abbiamo solo lo shot del sentiero che conduce alla casa infestata e su Dread Central.com è possibile vedere un piccolo teaser. Troppo poco per emettere giudizi ma, a lasciar parlare le sensazioni non si sta troppo bene, ci si sente un pò vecchi e nostalgici e quasi come burberi brontoloni viene per l’ennesima volta da chiedersi perchè le logiche di mercato debbano per forza prevalere.

Senza retorica ma guidati solo dalla malinconia, viene da difendere il ricordo di un film come La Casa, quel mish mash di sghignazzare e deglutire in un cinema troppo scomodo, senza Dolby ne poltrone reclinabili, tra decine di Monclair e pop corn al vecchio conio. Mi chiedo in ultimo, ingenuamente, perchè non si possa lasciare alle opere la loro dignità, il loro epitaffio nell’arte ma, in nome della penuria di idee, celata per bulimia innovativa in salsa tecnologica, si debba stravolgere, rimodernizzare, secolarizzare e  come ovvia conseguenza, snaturare. Come se l’Horror fosse esente dalla necessità semantica di una contestualizzazione ma magicamente sdoganasse il non-lieu acronico, il tutto per via delle pressanti necessità del Gilgamesh hollywoodiano, alla ricerca dell’immortalità da botteghino. Non toccate il Necronomicon, lasciate riposare gli antichi. Uscita nelle sale prevista per Aprile 2013. Prodotto e distribuito da Lionsgate e Ghosthouse Pictures.

About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.

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