Cinema Donner Pass

Donner Pass

Alla Robertson non frega assolutamente nulla nè della suspance nè della costruzione delle scene d’omicidio.

Il solito gruppo di ragazzi festaioli si ritrova in balia di una stirpe di cannibali le cui origini risalgono alla famigerata “spedizione Donner”.

E vabbè. Almeno ci hanno provato. L’idea di utilizzare “La Spedizione Donner” come viatico terrifico o come pretesto per imbastire uno slasher senza assassino mascherato e imprendibile non era malaccio. Con “la spedizione Donner” si intende indicare quel gruppo di pionieri guidato da George Donner che, trovato un limite invalicabile a causa del freddo e della neve, finì per dedicarsi al cannibalismo con entusiasmo.

Dopo un prologo ambientato nel 1846 (a dire il vero piuttosto splatteroso) il film si sposta ai giorni nostri introducendo, come già accennato in precedenza, un manipolo di teenagers scavezzacollo e antipatici come la merda pronti a godersi una vacanza nello chalet di un ragazzo introverso che, guarda caso, si chiama proprio George Donner.

Ora, Elise Robertson e Mouncey Ferguson (le due menti dietro cotanto progetto), lo sanno, perché lo sanno, che il pubblico sa già che cosa aspettarsi da una premessa del genere. Il film se lo sono scritto con le proprie mani. Eppure riescono a non far accadere nulla, ma proprio nulla per almeno quarantaquattro minuti, sicuri che gli spettatori attenderanno il twist finale o, se non altro, qualche sequenza omicidiaria particolarmente sadica e/o violenta. Cosa che puntualmente accade.

Il sangue scorre, i giovani crepano assassinati a coltellate e picconate, le citazioni culte e semiculte abbondano (“Non Aprite Quella Porta”, su tutte, of course) e tutto quanto il compito si svolge come previsto. Alla Robertson non frega assolutamente niente né della suspance né della costruzione delle scene di omicidio e procede spedita fino alla conclusione senza guardarsi alle spalle.

Alla fine risulta quasi simpatica tanta è la sicurezza con cui rimesta una brodaglia già cucinata da millanta sedicenti cuochi da mensa. Il sangue sulla neve fa sempre un certo effetto, però da qui a dire qualche cosa di nuovo sul genere ne scorre di acqua (gelata) sotto i ponti. Forse sarebbe meglio dirlo alla Robertson prima che si monti la testa e se ne esca con una trilogia alla Fritt Vitt (che si trova molto ma molto più in alto lassù sulla montagna). Comunque cialtronissimo ma simpatico. Poco, ma simpatico. Ah, c’è anche il John Kassir che fu la voce del Crypt Keeper in “Tales From the Crypt”.

Donner Pass

Regia: Elise Robertson
Sceneggiatura
: Elise Robertson, Mouncey Ferguson, R. Scott Adams
Interpreti
: Desiree Hall, Erik Stocklin, Eric Pierpont, Adelaide Kane, Colley Bailey, John Kassir.
Anno
: 2012
Inedito in Italia

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