Il Diavolo del New jersey torna a infestare il grande schermo.
La pineta dei Barrens si trova nel sud- est del New jersey e pare sia un luogo alquanto tetro e misterioso. Di certo vanta un numero considerevole di leggende spaventose tra le quali la più celebre è senza alcun dubbio quella del famigerato Diavolo del New jersey.La tradizione vuole che questa spaventosa creatura, dalle fattezze simili ad un incrocio fra un cavallo ed un pipistrello,sia il risultato di una maledizione lanciata da una strega, tal Madre Leeds, al suo tredicesimo ripudiato figlio. Negli ultimi tre secoli vi sono state diverse presunte apparizioni del mostro in quella zona, tanto che persino il fratello maggiore di Napoleone Bonaparte, Joseph, pare abbia giurato di averlo incontrato durante i suoi viaggi americani.
Quel che è certo, è che la leggenda gode ancora di buona salute e insieme al mostro di Lochness, al Chupacabra e allo Yeti, il nostro jersey Devil può fregiarsi di essere una delle creature mitologiche contemporanee più celebri. Il sanguinario bipede alato è al centro della novella Plum Spooky di Janet Evanovich e dell’ omonimo libro di James Mc Cloy, è antagonista in video giochi popolarissimi come Castlevania e Pinball e persino sua maestà Bruce Springsteen, da buon conterraneo, gli ha reso omaggio con la ballad “A night with the Jersey Devil” del 98’. E il Cinema? Anche la settima arte non poteva esimersi dall’omaggiare questo spaccato di storia popolare così sentito ed affascinante con,a dirla tutta,risultati alterni. The 13th Child (2002, Steven Stockage e Thomas Ashley) è un film piatto e soporifero dove la creatura maledetta è storpiata e rimodellata eccessivamente rispetto l’iconografia popolare. Lo stesso o quasi si può dire per il canadese Carny (2009, Sheldon Wilson) dove un interessante spunto narrativo è decisamente rovinato da una messa in scena abulica ed a tratti irritante. Di tutt’altra pasta il cortometraggio del 2004 The Jersey Odysseys: The legend of the blu hole, opera più che interessante diretta da James Rolfe.
Veniamo a The Barrens.
Marito e moglie con prole al seguito partono per una gita in tenda nonostante i dubbi della donna prima della partenza. Presto una serie di avvenimenti inusuali li farà credere di essere perseguitati dal Diavolo del New Jersey. Girato a Toronto dal controverso Darren Lynn Bousman, The Barrens punta molto sul fascino esercitato sul pubblico dei teen agers dal protagonista Stephen Moyer dopo il successo mondiale della serie True Blood. Ad affiancare l’ex vampiro Bill Compton, qui nelle vesti dell’eroico padre di famiglia, Mia Kirshner, la Elizabeth Short di quel discusso film che è Black Dahlia (2006, Brian De Palma). Se il cast appare quindi votato a flirtare con il pubblico amante del soft horror, non altrettanto si può dire per la regia, affidata a uno che spesso ci va giù duro con lo splatter e che sa come far venire il voltastomaco (in senso lodevole ovviamente). Sto parlando di Darren Lynn Bousman, autore molto incostante, capace di passare dalla conduzione di opere interessanti alla firma in calce su porcherie inguardabili. Bousman ricorda quei calciatori di metà anni novanta come Francescoli o Dragan Stoijkovic, capaci di gol splendidi e pessime prestazioni nell’arco di pochissimo tempo. Con i tre sequel di Saw – L’Enigmista (2004, James Wan), Saw 2 (2005), Saw 3 (2006) e Saw 4 (2008), il cineasta originario del Kansas è riuscito a rinvigorire rinfrescare uno script creato in origine per chiudersi dopo il primo fortunato lungometraggio. Anche grazie all’ingerenza della Lionsgate, Bousman, più o meno inconsapevolmente, da vita a una serie i cui capitoli da lui diretti ben figurano, mantenendo coerenza con il plot iniziale pur ruotando su storie parallele e su caratterizzazioni mutevoli.
Curioso anche Repo-The Genetic Opera (2008) musical disordinato e vorticoso, forse bollato come pacco colossale troppo in fretta, in realtà potenziale futuro cult movie. Il remake di Mother’s Day (1980, Charles Kaufman), classico del filone “rape and revenge”, è più che un discreto epigono, pur considerando l’eccessivo revisionismo rispetto l’originale. Fin qui tutto ok direte voi. Niente affatto. Il suo ultimo lavoro prima di The Barrens è così brutto da bollare Bousman come inaffidabile. 11-11-11(2011) è davvero un film a tratti inguardabile, irritante e scontato peggio delle gag di Max Cipollino. In conclusione difficile immaginare cosa ci aspetta con The Barrens viste le premesse sopra elencate. Il tema del bosco come luogo ameno e popolato da creature malvagie ha una lunga tradizione, da Il Mostro Della Laguna (1954, Jack Arnold) fino al recente e splendido Morituris di Raffaele Picchio, capace di rinnovarsi nei decenni, dando così vita ad un sottogenere tra i più prolifici e affascinante nel mare magnum orrori fico. Se The Barrens saprà onorare al meglio questa nobile branca del cinema di genere lo sapremo tra qualche mese, al momento la data di uscita nei cinema non è stata ancora confermata essendo le riprese iniziate solo a Settembre 2011.
About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.