Editoria FREAKS – Leslie Fiedler

FREAKS – Leslie Fiedler

 Pur evocando inevitabilmente l’immaginario dell’omonima pellicola di Tod Browning, il saggio dell’esimio Leslie Fiedler, annoverato tra i più grandi critici letterari del Novecento…

verte soprattutto su un’analisi psico-filo-sociologica della figura del freak, e come preannuncia il sottotitolo di quest’opera, scava nei “miti e nelle immagini dell’io segreto”, ovvero in come la diversità dei freak si rapporti alla normalità socialmente stabilita. Con tutto quello che ne consegue.

Il saggio è completo sotto molti aspetti, nonostante sia alquanto datato: risale infatti al 1978, e risente purtroppo di una certa pruderie su argomenti che i tempi nostri hanno ormai decisamente masticato e digerito. Nonostante quindi sorvolare sui dettagli sessuali, o bacchettare temi legati alla gioventù e alla droga in un modo che ci fa quasi sorridere, per il resto questo volume offre un campionario veloce ma efficace sul tema dei “mostri di natura”.

Abbiamo così un capitoletto per ogni genere (nani, giganti, ermafroditi, gemelli siamesi, etc.), con tutte le loro implicazioni sociali e psichiche, una piccola storia dell’approccio scientifico ai freak dagli albori ai giorni nostri, su aspetti letterari ed artistici che li coinvolgono (senza tralasciare a questo punto Tod Browning), nonché un breve excursus sul termine “freak”, che dagli anni Sessanta in poi è stato spesso identificato come il diverso (spesso giovane, ribelle e uso alle sostanze stupefacenti più varie) che si aliena dalla società, in conflitto con i valori dei genitori, e che cerca di stabilire un nuovo sistema più consono al suo desiderio di evasione. In ogni paragrafo c’è l’occasione di presentare qualche breve biografia di freak famosi, e di “normali” altrettanto famosi per essersi con loro relazionati, per motivi scientifici, economici o anche sentimentali (il celebre Barnum su tutti).

La completezza di quest’opera, che include anche numerose fotografie e disegni per placare la curiosità degli spiriti più forti, purtroppo è penalizzata da un numero di pagine relativamente contenuto, così che molti argomenti non sono particolarmente approfonditi, lasciando quel leggero amaro in bocca soprattutto per quanto riguarda la parti storiche e scientifiche sull’argomento,  che indubbiamente non sono così spesso a portata di lettura.

Purtroppo Fiedler, con un mero intento sociologico e divulgativo, ci offre uno spaccato che resta comunque sempre dalla parte di un normale che guarda il freak, per non parlare del tono un po’ bacchettone che pervade il capitolo su cosa è “freak” di oggi, una coda forse necessaria a completare il panorama culturale sulla terminologia coinvolta ma che ahimé l’autore affronta con un po’ troppo coinvolgimento e sparando a zero su fenomeni ed espressioni culturali che lui ritiene decisamente di basso livello, ma che oggi sono stati inevitabilmente rivalutati.

“Freaks” resta comunque per gran parte un’opera di consultazione valida ed interessante, soprattutto se letta con un minimo spirito critico, ed offre una discreta bibliografia che può aiutare ad orientarci nell’argomento e a metaforicamente sollevare altri tendoni da circo, nel tentativo di scrutare e di comprendere un aspetto della natura che repelle e affascina e su cui non si è documentato abbastanza. La più grande domanda che resta senza risposta, al di là della curiosità sull’aspetto baracconesco del freak, è in verità come conciliare la sua presenza proprio al di fuori di quell’ambiente “spettacolare” che sembra essere tutt’ora l’unico in grado di dare un senso al corpo deformato.

“Neanche i freaks ci hanno lasciato una documentazione attendibile di come ci si senta essendo ciò che essi sono, come se le parole non fossero uno strumento adatto a comunicare quello che i loro corpi esprimono con tanta eloquenza. I loro impresari hanno sempre distribuito “autobiografie” ufficiali, ma sono tutte scritte da altri, parte integrante del numero anziché un modo di vedere al di là di esso.”

(Leslie Fiedler – “Freaks”)

Freaks

Leslie Fiedler
2009, 382 p., ill., brossura
Editore Il Saggiatore Tascabili
€ 12,00

About Simona Bonanni
Simona da piccola aveva paura dei vampiri, oggi non ne può più fare a meno, a costo di incappare in libri e film di discutibile qualità. Artisticamente onnivora, è attratta da tutto ciò che è strano, oscuro e singolare. Divora pagine in gran quantità, scrive, fotografa, crea e dà molto credito a tutto quello che le passa per la testa. Ma l’unico che l’ascolta è il suo gigantesco gatto nero.

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