Come creare una leggenda metropolitana attraverso un film.
Idea magari non originalissima ma davvero succosa quella di creare un set in un ambiente considerato infestato. The Innkeepers è infatti interamente girato nel nefasto Yankee Pedlar Inn Hotel, centenario edificio situato a Torrington (Connecticut).
Sono molte le dicerie su questo luogo che ricorda vagamente il Bates Motel di Psycho (Alfred Hitchcock,1960) tanto che la trovata di unire credenza popolare a fiction può essere un innesco pubblicitario strepitoso. The Innkeepers non è e nemmeno vuole essere un mockumentary, eppure ha la potenzialità di diventare una pellicola che lascia il segno, una storia spaventosa da falò tra ragazzini, un viaggio ansiogeno ai confini del paranormale. Claire (Sara Paxton) e Luke (Pat Healy) sono gli ultimi due dipendenti nella storia del glorioso e tenebroso Yankee Pedlar Inn, un antico hotel prossimo alla chiusura. Parallelamente all’arrivo di due misteriosi ospiti (Kelly Mc Gillis e George Riddle) i due impiegati tentano di dimostrare l’esistenza di presenze sovrannaturali nelle stanze dell’albergo.
Ti West è indubbiamente un nostalgico. Nonostante la sua giovane età (classe 1980) si diletta nella ricerca di elementi vintage in tutti i suoi lavori. Sin dai tempi di The Roost (2005), suo non azzeccatissimo lungometraggio d’esordio, il cineasta originario del Delawere celebra lo stile retrò di memorabili serie TV come Tales from the Crypt (1989-1996) e come soprattutto la seconda serie di Twilight Zone (1985-1989). In Cabin Fever 2 (2009), tribolato e rinnegato sequel del gioiello di Eli Roth, West omaggia spudoratamente la fortunata era dell’Horror anni ottanta per poi continuare su questa scia in The House of Devil (2009) prodotto molto interessante che ricalca fedelmente l’impronta degli indi slasher di una trentina di anni fa. West è un regista che denota una crescita artistica sempre più marcata ed uno stile revisionista ma non imitativo. Il trailer di The Inkeepers è davvero suggestivo, mozzafiato e stuzzicante. Colori tetri ed obsoleti, ambienti rarefatti e movimenti lenti, l’utilizzo intelligente di clichè mai fuori moda come nei migliori j-horror ed una suspance travolgente.
Meglio non correre, certo. Siamo solo all’aperitivo. Nonostante tutte le precauzioni del caso credo che questo “The Innkeepers” sia una creatura di belle speranze, una ghost story con tutti i crismi per diventare un’eccezione gradita nel mare di banalità hollywoodiane in tema di spettri. Il film è prodotto dallo stesso Ti West coadiuvato da quella vecchia volpe di Larry Fessenden (regista di Wendigo, 2001 e The last Winter, 2006) e dalla sua Glass Eye Pix. Uscita prevista in VOD tra pochi giorni, in sala a partire dal Febbraio del prossimo anno.
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About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.