“È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra, in un posto che, forse, nei sogni si rimembra, la storia che voi udire potrete si svolse nel mondo delle feste più liete. Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste. Se così non è, direi… che cominciare dovreste!”
Quando Tim Burton comincia le faticose riprese di Batman (i film su commissione non sono mai il punto forte di un spirito libero come il suo), si accorge di voler in qualche modo ritornare alle sue origini, quando l’animazione regnava sovrana nel suo mondo bizzarro e il cinema era ancora una lontana chimera.
Così, tra una produzione e l’altra, decide di rimettere mano a un progetto ispirato a un’antica poesia, balzata all’occhio dello scrittore durante le 
trasmissioni natalizie del Dr Seuss, scrivendo quella che sarebbe dovuta essere la prosecuzione ideale del suo Vincent, il primo cortometraggio animato che porta la sua firma in calce.
Tempo dopo, quindi, Burton contatta la Disney, che con entusiasmo decide di riammetterlo a bordo, mettendosi a capo della macchina produttivo/organizzativa del film, a cui, però, non sarebbe stato Burton a fare da regista. I tempi di produzione di Batman lo assorbono più del previsto, impedendogli la libertà per lavorare al nuovo progetto. Tim, però, ha un’idea… Qualcuno che può sostituirlo c’è, qualcuno in grado di realizzare qualcosa di altrettanto epico… Quel qualcuno ha un volto e un nome… Quel qualcuno è, ovviamente, Henry Selick.
In poco tempo, dunque, Burton diventa il produttore esecutivo del progetto e insieme alla Touchstone (la vetta più alta della montagna Walt Disney) fonda nel 1991 la Skellington Productions, pronta a dare vita, solo due anni dopo, a quel piccolo capolavoro cinematografico/natalizio che è Nightmare Before Christmas.
Dedicato alla festa di Halloween (ed è nel suo pianeta, infatti, che è ambientato quasi tutto il film animato), Nightmare Before Christmas racconta le avventure del buon Jack Skellington, il re indiscusso delle zucche, che stufo di festeggiare sempre nello stesso modo s’imbatte nel pianeta del Natale… E ne rimane folgorato.
Romantico, grottesco, bizzarro e a tratti inquietante, Nightmare Before Christmas è da sempre non soltanto un classico delle festività natalizie, ma è ad oggi considerato uno dei masterpiece della cinematografia burtoniana, al pari di Edward mani di forbice o Beetlejuice – Spiritello Porcello.
Un po’ musical, un po’ film dell’horror (ma ovviamente non col preciso intento di voler spaventare), il film di Tim Burton è un viaggio ad occhi aperti verso un pianeta sconosciuto, verso un mondo ideale popolato da creature bizzarre e buontemponi, un mondo in cui il tempo della realtà e della plausibilità magicamente si sospende e in cui ognuno può desiderare di essere chiunque altro.
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.
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