Da quando Schliemann trovò le rovine di Troia e Carter la Tomba di Tuthancamen, sembra che il sogno di tutti gli archeologi sia rinvenire un sito che li renda sì famosi, ma, soprattutto, ricchi.
Maledizione è la storia di un gruppo di ricercatori capitanato da Nora, figlia di un archeologo dispersosi 16 anni prima mentre era alla ricerca della leggendaria Quivira. La mitica città dell’oro degli Indiani Anasazi, un popolo che, dopo avere raggiunto un elevato grado di cultura in epoca pre-colombiana, è poi misteriosamente sparito, al pari di Maya e Aztechi.
Tutto comincia quando la giovane protagonista riceve una lettera spedita dal padre ben 16 anni prima, nella quale scriveva alla moglie di essere sulla buona traccia per ritrovare l’ambito sito archeologico. In virtù della prova determinata da questa lettera e grazie al suo entusiasmo e alla sua tenacia, Nora riesce a ottenere un congruo finanziamento e il comando della spedizione. La ricerca viene effettuata in un’inaccessibile zona del deserto dell’Utah, tra profondi canyon raggiungibili soltanto a cavallo e alti dirupi percorribili esclusivamente a piedi. Dopo un viaggio avventuroso e numerose vicissitudini, guidati dalle scarse indicazioni contenute nella lettera del padre di Nora, nonché da una certa fortunata casualità, ritrovano il sito archeologico che si rivela ricchissimo di preziosi manufatti e di reperti storici che dimostrerebbero contaminazioni culturali tra Anasazi e Aztechi.
A questo punto comincia la vera avventura e la parte più consistente ed interessante del romanzo. La città di Quivira risulta protetta da misteriosi guardiani dai poteri soprannaturali che cercheranno in ogni maniera, anche violenta, di impedire l’accesso a estranei. Il gruppo degli archeologi dovrà vedersela con loro, ma anche con l’ostilità della natura. E dovrà fare i conti infine con conflittualità interne al gruppo determinate da rivalità e personali ambizioni.
Il romanzo appare ben documentato sulle tecniche e metodologie della ricerca archeologica ed è abilmente strutturato per mantenere desto l’interesse del Lettore fino all’ultima pagina.
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