“Questa non è casa vostra. Lo sappiamo noi, lo sapete voi, lo sa anche la casa. Francamente… Non ve la meritate”
Los Angeles, 2010. Chad e Patrick, la coppia omosessuale che ha lasciato casa Harmon poco prima che loro si trasferissero, stanno avendo la loro consueta lite coniugale in cucina, che si risolve sempre nel peggiore dei modi possibili. Quando tutto, però, sembra andare per il verso giusto, i due cadono miseramente vittime della casa, perdendo la vita in un corpo a corpo con una misteriosa entità vestita di latex (la stessa, forse, che ha messo incinta Vivien nel primo episodio). Oggi, in quella stessa cucina, Ben e Vivien, in preda alla stessa crisi coniugale, cercano disperatamente di rivendere quella casa maledetta, così da poter ritornare ad una vita serena il prima possibile.
Accademicamente perfetto, degno di una qualsiasi lezione di cinema horror, American Horror Story procede sulla stessa linea d’onda degli episodi precedenti, mantenendo alta la tensione con questo bizzarro gioco tra plausibilità e paranormale. Il passato rincorre il presente che rincorre il passato, dunque, in un valzer al cardiopalma in cui non ci sarà pietà per nessuno.
Protagonisti indiscussi di questo episodio sono i vecchi abitanti della casa, che ritornano ciclicamente sotto mentite spoglie (ma non necessariamente) nella speranza di prenderne nuovamente possesso. Perché la casa non appartiene a nessuno se non a se stessa. Così, mentre la venditrice della casa propone agli Harmon di affidarsi a qualcuno che renda l’appartamento un luogo appetibile, consigliando un arredatore omosessuale di sua conoscenza, Vivien e Ben decidono di affidarsi a loro, nella speranza di trovare la pace. L’arredatore arriva, pronto ad aiutare la donna, ma in compagnia del suo compagno: sono Chad e Patrick, tornati lì dove avevano perso la vita per regolare i conti, ancora una volta.
Nel frattempo, Ben riallaccia a rapporti con Tate, il giovane piromane con le manie omicide che aveva cercato di allontanare dalla sua casa per via delle avances fatte a sua figlia Violet, ma quest’ultimi decide di incontrarlo ancora solo per rivedere la sua amata. Una volta soli, nello scantinato, Tate svela a Violet, attraverso una tavola Ouija, il segreto che si cela dietro la costruzione di quella casa e il perché di tutte quelle maledizioni.
E così, mentre Adelaide rischia la vita per un incidente stradale e Vivien scappa al pronto soccorso per un’anomalia riscontrata durante la gravidanza, qualcuno bussa alla porta di Violet, rimasta sola in casa. È Larry, che reclama il patto stretto con Ben, altrimenti confesserà tutto alla polizia. Ma quando Ben torna a casa c’è qualcun altro ad aspettarlo sull’uscio…
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.
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