La novità più interessante dovrebbe essere data dalla presenza di una giovane e affiatata coppia di registi svedesi.
Lasciata a un – meritato – oblio Rhona Mithra e l’impossibile storia d’amore medievaleggiante del terzo capitolo, il franchise di Underworld torna ai giorni nostri e alla sua storica interprete Kate Beckinsale, in una vicenda d’amore famigliare rigorosamente 3D.
Sinossi ufficiale: dopo essere stata lasciata in animazione sospesa per quindici anni, il vampiro Selene (Kate Beckinsale) scopre di avere una figlia, la quattordicenne Eve, ibrido tra un vampiro e un lycan. E mentre il mondo intero viene a conoscenza dell’esistenza di entrambi i clan, Selene e Eve dovranno trovare il modo di porre fine ai piani della BioCom, che progetta di creare una razza di super Lycans capaci di fare piazza pulita di vampiri e lycans.
Sembra quasi di percepirla la stanchezza con cui la Screen Gems si è avvicinata alla produzione di quello che ormai è il quarto capitolo di un franchise non esattamente freschissimo per proposte e soluzioni narrative: tolto l’inevitabile ricorso al 3D, Awakening dovrebbe essere il capostipite di una nuova trilogia capace di attorcigliare ulteriormente la continuity della serie, andando a posizionarsi cronologicamente prima del primissimo capitolo della serie. La novità più interessante dovrebbe essere data dalla presenza di una giovane e affiatata coppia di registi svedesi a condurre le danze, Mans Marlind e Bjorn Stein, autori del discreto e sbilenco thriller Storm e di Shelter, pellicola del 2009 con Julianne Moore e Jonathan Rhys Meyers: i due lavoreranno su una sceneggiatura di Allison Burnett. Sarà invece la diciottenne India Eisley (The Secret Life of the American Teenager) a vestire i panni della co-protagonista Eve. Previsto inizialmente per questo autunno, Underworld: Awakening 3D esordirà nelle sale USA a partire dal prossimo 20 gennaio.
httpv://www.youtube.com/watch?v=tUcrbUCWKQc
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.